Ospitiamo oggi un altro attore storico della craft beer americana; si tratta dell’Oskar Blues Grill & Brew, un brewpub aperto nel 1997 a Lyons, in Colorado da Dale Katechis e sua moglie Christi. L’evento che ci interessa avviene nel 2002, quando alla Oskar Blues decidono di rendere disponibile le proprie birre anche al di fuori del brewpub; abbastanza sorprendentemente, scelgono di distribuire i prodotto non in bottiglia ma in lattina, un formato che i consumatori normalmente abbinano a prodotti “leggeri” e di mediocre qualità. I numeri hanno dato loro ragione. In pochi anni, la loro Dale’s Pale Ale, leggendaria prima craft beer americana in lattina, è diventata la Pale Ale più venduta in tutto il Colorado ed il “six pack” più venduto in tutti glI Stati Uniti, “contagiando” oltre centocinquanta birrifici “artigianali” che oggi offrono craft beer in lattina. Ma alla Oskar Blues l’innovazione è sempre di casa: è di qualche settimana fa la notizia che da Gennaio 2013 le lattine avranno il formato da 568 ml (una pinta reale, 19.2 once) e non più quello attuale di 355 ml (12 once). Nel frattempo al brewpub originale di Lyons si sono affiancati gli impianti produttivi di Longmont (Oskar Blues Brewery) per riuscire a soddisfare tutta la domanda, passata dai 700 barili del 2002 ai 59.000 del 2011. E nonostante la birra di qualità in lattina sia stata da tempo sdoganata, ci sentiamo davvero un po’ “strani” ad avere in mano un “mostro” di double IPA dal 10% di alcool e 100 IBU in lattina. La Gubna Imperial IPA, nasce da una ricetta semplice, con solo tre malti (Dark Munich, North American 2-row e malto di segale) e l’impiego di un solo luppolo, il Summit. E' la prima imperial IPA al mondo disponibile in lattina, ed ottiene un punteggio di 98 su Ratebeer e di 83 su Beer Advocate. E’ di colore arancio ramato, velato, e forma un bel cappello di schiuma fine e cremosa, molto persistente. L’aroma, pulitissimo ed elegante, è completamente dominato dal pompelmo, con qualche sentore di aghi di pino e frutta tropicale in secondo piano; chiudendo gli occhi sembra davvero di annusare una spremuta di pompelmo fresca, appena fatta. Pulito ed elegante. Non c’è molta varietà neppure in bocca; dopo un leggero imbocco di biscotto, il pompelmo prende il sopravvento, affiancato da un nota etilica ben percepibile ma che non costituisce un grosso ostacolo alla bevibilità. Il finale spinge l’accelleratore sull'amaro, ed alla scorza di pompelmo s’affiancano pungenti (e pepate) note resinose, che sconfinano in un lungo retrogusto amaro, molto intenso, con il calore dell’alcool che riscalda sempre di più man mano che la temperatura nel bicchiere si alza. Imperial IPA ben fatta, mostra solidità pur avendo un corpo “solamente” medio; tira fuori i muscoli solamente nel finale, mantenendo per buona parte del suo percorso in bocca una buona morbidezza con una carbonazione moderata. Molto convincente al naso, con uno splendido aroma, fresco e fortissimo, scende un po’ di livello al gusto dove non ritroviamo la stessa pulizia ed eleganza. Rimane comunque un’ottima bevuta. Formato: 35,5 cl., alc. 10%, IBU 100, lotto 23/07/2012, prezzo 2.99 Euro ($ 3.59)
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