martedì 17 giugno 2014

BI-Du Rodersch

Purtroppo non mi capita spesso di incontrare le birre del birrificio BI-Du, aperto nel 2002 da Beppe Vento a Rodero (Como); come tanti birrai, Beppe proviene dall'informatica (ex programmatore) ma la sua passione principale è sempre stata quella per la birra, coltivata con "abbondanti" bevute (soprattutto Guinness) e frequentando il vicino Birrificio Italiano. Senza alcuna esperienza di homebrewing, con un po' di incoscienza e tanto coraggio, nel 2002 acquista proprio il primo impianto da 200 litri del Birrificio Italiano, che era in vendita, per aprire un brewpub e mettersi a produrre birre per - racconterà poi (scherzando?) - "bere risparmiando dei soldi, facendomi la birra da solo".  Con l'aiuto di alcuni amici-birrai ed il supporto di alcuni soci, parte l'avventura del brewpub Bi-Du che ha una svolta nel 2008, quando ingrandirsi è ormai una necessità; da Rodero si trasferisce nella vicina Olgiate Comasco, dove in un capannone viene installato un più capiente impianto da 1000 litri; il brewpub viene sostituito dal pub-ristorante "Le birre del Bi-du", che si trova a Bizzarone, 8 chilometri più a nord. 
Sono passati oltre tre anni dall'ultima Bi-du bevuta, senza considerare la collaborazione con Buskers chiamata Paranoid; scopro quindi con colpevole ritardo un classico di Bi-du, la Rodersch, dal nome autoesplicativo. Si tratta di un'interpretazione di una Kölsch che è stata "concepita" a Rodero piuttosto che a Colonia (Köln); ecco quindi la Roder-sch.
Si presenta di colore oro pallido, leggermente velato; la schiuma è molto fine e compatta, cremosa, bianchissima, molto persistente. Aroma elegante e delicato, molto pulito, dal quale emergono sentori di crosta di pane, camomilla e miele; c'è anche qualche sfumatura fruttata (agrumi) ed erbacea. Gli stessi elementi si ritrovano con grande armonia e pulizia anche in bocca, per una birra che non chiede altro che essere una piacevole compagna di una lunga serata ed essere bevuta in grande quantità, quasi senza consapevolezza. Crosta di pane ed agrumi accompagnano il bevitore in un percorso semplice e diretto, schietto, conciso da un finale secco ed amaro con con note erbacee e di scorza di limone. Leggera, gradevolmente carbonata, riesce a scorrere in bocca senza sfuggire, riesce ad appagare senza impegnare, rinfrescando e dissetando. La versi, ti accordi che è già finita: rimane sempre uno dei più grandi complimenti che si possono fare ad una birra. Senza cercare troppi descrittori e senza dover annotare niente su di un ipotetico taccuino.
Formato: 37.5 cl., alc. 5%, lotto 412, scad. 28/02/2015, pagata 4.80 Euro (foodstore, Italia).

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