"Diavoli rossi" è il soprannome che viene dato alla nazionale di calcio belga; dopo l'ultima apparizione nei mondiali di Corea del 2002, dove vennero eliminati dal Brasile, i diavoletti hanno passato un decennio davvero… all'inferno, mancando la qualificazione alla fase finale dei mondiali del 2006 e del 2010. Guidati dall'attuale allenatore Marc Wilmots, il Belgio è riuscito a staccare il biglietto per i mondiali che si stanno disputando in questi giorni in Brasile ed è risalito all'undicesima posizione del ranking Fifa. E mentre l'Italia ha già fatto le valige ed è tornata a casa mesta e mogia, i belgi hanno fatto il pieno di vittorie nelle prime tre gare del girone eliminatorio, anche se sconfiggendo avversari dai nomi poco altisonanti come Corea del Sud, Russia e Algeria. Altro che il temibile Costarica!
Eliminata l'Italia, ogni appassionato birrofilo dovrebbe per lo meno simpatizzare con i Belgio.. ma anche con la Germania e con l'Inghilterra, e con gli Stati Uniti e… ?
Per festeggiare il ritorno dei Diavoli Rossi alla fase finale dei Mondiali, il fantasioso Dany Prignon della Brasserie Fantôme ha realizzato una birra celebrativa chiamata "De Tous les D'iâpes" (qualcuno ha idea di che cosa voglia dire?).
Da Dany sarebbe anche stato lecito aspettarsi una birra completamente rossa (visto che già ne produce una verde), ma invece il bicchiere si riempie di un normale colo arancio, opalescente; la schiuma, bianca, è cremosa e abbastanza fine, ma non molto persistente. Il naso apre con un bouquet difficilmente identificabile (almeno per me) di erbe aromatiche, sentori floreali, e delle note dolci di frutta gialla che si mescolano - man mano che la birra si scalda - a quelle più aspre del limone dell'acido lattico. L'aroma è piacevolmente rustico, anche se non c'è molta armonia tra le varie componenti. In bocca è gradevole, il corpo è medio, con una presenza molto bassa di bollicine. In bocca è predominante l'aspro del limone e della mela verde, con qualche note di frutta gialla a bilanciare; trovano spazio anche il mandarino, qualche nota erbacea ed un'evidente acidità lattica. Il risultato è una birra molto rinfrescante e dissetante, con l'alcool (8%) nascosto in una maniera impressionante. Chiude secca, con una lieve nota acetica ed un po' di amaro che ricorda lo yogurt rancido.
Se le birre di Fantôme si rivelano di solito un viaggio in paradiso o all'inferno, in questo caso la fermata è stata il purgatorio. Bottiglia che ha molte caratteristiche di una classica Fantôme, ma che non convince completamente nel suo insieme e che non fa gridare "al piccolo miracolo" come avviene per alcune bottiglie di Dany; forse ancora troppo giovane (ma era difficile non aprirla durante i Mondiali), forse semplicemente riuscita meno bene, al momento è un assieme di elementi che si prendono un po' a spintoni l'uno con l'altro, nell'attesa di trovare (se mai accadrà), un loro equilibrio.
Formato: 75 cl., alc. 8%, lotto BCF14, scad. 12/2018, pagata 8,90 Euro (beershop, Belgio).
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