Nel novembre 2012 Shaun Hill del birrificio americano Hill Farmstead (Vermont) fa un breve tour brassicolo del Belgio che non lo porta solamente alla Brasserie de Blaugies, dove viene realizzata la birra collaborativa La Vermontoise, della quale vi ho parlato il mese scorso. Assieme ad alcuni compagni di viaggio, passano in rassegna anche Brasserie de la Senne, Drie Fonteinen, il cafè In De Vrede, De Dolle, Brasserie Thiriez, Brasserie Dupont e Brasserie Fantôme.
Anche la visita a Dany Prignon, come quella a De Blaugies, è l'occasione per una birra collaborativa; le foto di quella giornata mostrano dei sacchetti di ibisco, ed i birrai impegnati in una rapida spesa al supermercato per l'acquisto di limoni e di qualche altro agrume con il quale viene poi realizzato uno sciroppo.
Da quanto ne so, dopo il primo lotto prodotto nel 2012 la birra è stata replicata almeno un'altra volta, suppongo, dal solo Dany Prignon e - suppongo di nuovo - alla maniera di Dany Prignon. Basta leggere un po' le impressioni di chi le ha bevute per rendersi conto che sembra trattarsi di due birre molto diverse tra di loro; il che è tutto perfettamente normale, per quel che riguarda gli "standard" (o meglio, i "non standard") di Fantôme. Non conosco invece le produzioni di Hill Farmestead, uno dei birrifici attualmente più in voga negli Stati Uniti, che hanno una distribuzione molto limitata anche in madre patria.
Cinque "scienziati", dunque, ovvero i quattro individui che hanno lavorato a questa birra, più il fotografo che immortalava la giornata con delle belle fotografie. E' di colore arancio velato con riflessi dorati, mentre la schiuma generosa schiuma che si forma è abbastanza fine e cremosa, bianca, dalla buona persistenza. L'aroma è interessante e pulito, intenso, con un alternanza di sentori (uva spina, limone), lattici e note più dolci di polpa d'arancio e, sembra, di pesca. A completare il bouquet c'è anche qualche sfumatura floreale e "funky" - per dirla all'americana - o "rustica", alla nostrana. Molto, molto gradevole in bocca: corpo medio, giusta quantità di bollicine, tanto scorrevole quanto morbida. Al palato c'è una bella base maltata di pane e di brioche, con un inizio dolce, quasi mieloso, che viene subito "lavato via" da una netta acidità lattica e da un'asprezza di uva acerba e di limone, a loro volta contrastate da note nuovamente dolci di pesca e di polpa d'arancia. Molto rinfrescante e dissetante, chiude secca ed aspra con una lieve nota amaricante di yogurt un po' rancido; man mano che la birra raggiunge la temperatura ambiente emerge maggiormente il suo carattere dolce e "vinoso", con una decisa attenuazione dell'acidità.
Al di là della collaborazione, questa "5 Sciences Beer" sembra in tutto e per tutto una tipica Fantôme, con tutti i pregi ed i difetti; di Hill Farmstead ne dicono un gran bene in America, ma non ho esperienze a proposito. Il risultato, benché strano, nel suo insieme funziona: birra piacevolmente rustica, pulita e disordinata al tempo stesso, con tanti elementi apparentemente in contrasto l'uno con l'altro che però alla fine si mettono insieme nella composizione di una bottiglia gustosa, rinfrescante e dissetante. Non vale tuttavia il (caro) prezzo della collaborazione (negli USA la bottiglia da 75 cl., viaggia intorno ai 25 dollari); meglio stapparsi allora una classica Fantôme Saison.
Formato: 75 cl., alc. 6.5%, lotto e scadenza non riportati, pagata 12,97 Euro (beershop, Belgio).
Da quanto ne so, dopo il primo lotto prodotto nel 2012 la birra è stata replicata almeno un'altra volta, suppongo, dal solo Dany Prignon e - suppongo di nuovo - alla maniera di Dany Prignon. Basta leggere un po' le impressioni di chi le ha bevute per rendersi conto che sembra trattarsi di due birre molto diverse tra di loro; il che è tutto perfettamente normale, per quel che riguarda gli "standard" (o meglio, i "non standard") di Fantôme. Non conosco invece le produzioni di Hill Farmestead, uno dei birrifici attualmente più in voga negli Stati Uniti, che hanno una distribuzione molto limitata anche in madre patria.
Cinque "scienziati", dunque, ovvero i quattro individui che hanno lavorato a questa birra, più il fotografo che immortalava la giornata con delle belle fotografie. E' di colore arancio velato con riflessi dorati, mentre la schiuma generosa schiuma che si forma è abbastanza fine e cremosa, bianca, dalla buona persistenza. L'aroma è interessante e pulito, intenso, con un alternanza di sentori (uva spina, limone), lattici e note più dolci di polpa d'arancio e, sembra, di pesca. A completare il bouquet c'è anche qualche sfumatura floreale e "funky" - per dirla all'americana - o "rustica", alla nostrana. Molto, molto gradevole in bocca: corpo medio, giusta quantità di bollicine, tanto scorrevole quanto morbida. Al palato c'è una bella base maltata di pane e di brioche, con un inizio dolce, quasi mieloso, che viene subito "lavato via" da una netta acidità lattica e da un'asprezza di uva acerba e di limone, a loro volta contrastate da note nuovamente dolci di pesca e di polpa d'arancia. Molto rinfrescante e dissetante, chiude secca ed aspra con una lieve nota amaricante di yogurt un po' rancido; man mano che la birra raggiunge la temperatura ambiente emerge maggiormente il suo carattere dolce e "vinoso", con una decisa attenuazione dell'acidità.
Al di là della collaborazione, questa "5 Sciences Beer" sembra in tutto e per tutto una tipica Fantôme, con tutti i pregi ed i difetti; di Hill Farmstead ne dicono un gran bene in America, ma non ho esperienze a proposito. Il risultato, benché strano, nel suo insieme funziona: birra piacevolmente rustica, pulita e disordinata al tempo stesso, con tanti elementi apparentemente in contrasto l'uno con l'altro che però alla fine si mettono insieme nella composizione di una bottiglia gustosa, rinfrescante e dissetante. Non vale tuttavia il (caro) prezzo della collaborazione (negli USA la bottiglia da 75 cl., viaggia intorno ai 25 dollari); meglio stapparsi allora una classica Fantôme Saison.
Formato: 75 cl., alc. 6.5%, lotto e scadenza non riportati, pagata 12,97 Euro (beershop, Belgio).
Nessun commento:
Posta un commento