domenica 8 giugno 2014

Lambrate Gaina

Gaina del Birrificio Lambrate, probabilmente la birra più chiacchierata del 2014, sino ad oggi. Presentata per la prima volta il 28 Aprile 2011, è la prima India Pale Ale prodotta dal birrificio milanese. Lo scorso marzo, la Gaina guadagna il primo posto al concorso di Birra dell'Anno 2014, nella categoria 8, "Chiare e ambrate, alta fermentazione, basso/medio grado alcolico, luppolate, d’ispirazione americana". Tutto bene, anzi benissimo, non fosse che il "gossip birraio" (l'imprescindibile forum de Il Barbiere della Birra)  lancia il sassolino nello stagno, che tanto sassolino non sarebbe, se verità: si tratterebbe di una bassa fermentazione, non di una alta. Il birrificio chiaramente smentisce, ed Unionbirrai che organizza il concorso riceve le necessarie rassicurazioni da chi la birra l'ha prodotta. Sembra tutto finito, ma qualche mese dopo, a palla ferma e quando si sono ormai calmate le acque, è il birrificio stesso a lanciare un altro sassolino, per bocca del "monarca" Giampaolo Sangiorgi, nel corso della serata “Metti un martedì in salotto con il birraio” all'Open Baladin di Milano: “Bassa o alta? Non ce ne frega nulla..  ci piace essere così, facciamo semplicemente il prodotto che piace a noi. E chi non è d'accordo... ce lo venga a dire!". Rincara la dose il birraio Mattia Bonardi: “Usiamo tendenzialmente la bassa perché semplicemente garantisce una maggior pulizia del prodotto e una maggior digeribilità per gli enzimi del fegato”.  
La querelle (da concorso) al momento si ferma qui; Unionbirrai non replica, la medaglia rimane alla Gaina e, in attesa di ulteriori sviluppi (se mai ci saranno), non resta che assaggiarla.
Di color ambrato scarico, o ramato, velato; forma un discreto cappello di schiuma biancastra, fine e cremosa, che ha una buona persistenza. L'aroma di questa bottiglia non è particolarmente intenso e neppure un elogio della freschezza, ma c'è comunque pulizia ed eleganza: pompelmo, soprattutto, e frutti tropicali come mango ed ananas, con qualche lieve sentore di frutti di bosco (fragoline?).  L'intensità (e la fragranza) non mancano invece in bocca: ingresso ricco di frutta (pompelmo e tropicale) che richiama quasi in toto l'aroma, lieve base maltata (caramello, biscotto), il tutto seguito da una bella progressione amara, che s'intensifica sempre più partendo dal pompelmo per arrivare a più intense note resinose, lievemente pepate. Pulita e facile da bere, scorre con buona velocità, con un corpo medio ed il corretto ammontare di bollicine. Finisce secca e pulita, con retrogusto amaro resinoso, intenso ma non raschiante. Bottiglia penalizzata da un'aroma un po' sottotono, ma in bocca questa Gaina si riscatta con gli interessi risultando un gran bel bere. 
Formato: 33  cl., alc. 6%, lotto LIP001914, scad. 31/01/2015, pagata 4,90 Euro (foodstore, Italia).

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