Non lo ricordavo, ma mi ero già incontrato quattro anni fa con la Brasserie des Garrigues, sede a Sommières, una quarantina di chilometri a nord-est di Montpellier. Fondata da Gwenael Samotyj e Emmanuel Pierre-Auguste, dediti all'homebrewing sin dal 1997; nel 2005, complice anche un periodo di disoccupazione, decidono di tentare la "via della birra" utilizzando per un primo periodo gli impianti della Brasserie du Sonin; nel frattempo partono i lavori per la costruzione del birrificio di proprietà, che viene inaugurato nel 2007. Nel 2010 entra un terzo socio, Eric Varray, seguito da Claude; da quanto ho capito, nel corso degli anni il birrificio ha poi scelto di produrre solo birre biologiche, ed ha aderito al Front Hexagonal de Libièration, passando della classica gamma poker "bionda-bianca-ambrata-scura" alle Imperial Stout, Weizenbock, IPA, Double IPA.
Ammetto di aver acquistato questa La Saison des Amours convinto che fosse una Saison; niente di più sbagliato, "la stagione degli amori" è semplicemente la primavera, nome dato ad una birra che è stata creata per la prima volta in onore della primavera, ma che viene ora prodotta regolarmente tutto l'anno.
Lo stile sarebbe quello di una Amber Ale, che ha il biglietto da visita di un bellissimo color ambrato appena velato, com riflessi rubino, ed una schiuma beige chiaro, fine e cremosa ma molto poco persistente. L'aroma rivela una buona intensità, con caramello, miele ed una netta predominanza di sciroppo di ciliegia; la finezza lascia un po' a desiderare, l'impressione è davvero quello di uno sciroppo ci ciliegia (un po' artificiale) che in estate potete utilizzare per farvi una granita. Purtroppo l'impressione viene confermata anche dal gusto: dopo un imbocco di biscotto, miele e caramello, la bevuta è ricca di prugna e ciliegia; la spiccata dolcezza viene curiosamente bilanciata non dalla secchezza o da un finale amaro "ripulente", ma dallo progressivo "spegnimento" della birra, che dopo un ingresso discretamente intenso, scivola drammaticamente nell'acquosità. Corpo leggero, poche bollicine, un po' scomposta e sfuggente in bocca, lascia con un lievissimo retrogusto amaro (nocciolo di pesca, mandorla) che non riesce comunque a salvare una birra troppo dolce anche per essere dedicata alla "stagione dell'amore".
Formato: 33 cl., alc. 5.5%, IBU 21, lotto 04/2013, scad 10/2014, pagata 2.80 Euro (beershop, Francia).
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