Dell'Agribirrificio Luppolajo di Castelgoffredo (Mantova), che proprio in questo mese di giugno festeggia il suo secondo compleanno, vi avevo già parlato in questa occasione. Dopo Rosae, una India Pale Ale particolare e gradevole, ecco Bucolica, che s'ispira allo stile delle Kölsch. Il malto, Pilsner, è prodotto con orzo raccolto nella stessa azienda agricola di famiglia (Treccani), mentre la luppolatura è affidata a Saaz ed a Saphir.
Arriva nel bicchiere a cilindro di un bel color dorato, lievemente velato; la schiuma è bianca e compatta, "croccante", cremosa, con una buona persistenza. Al naso troviamo sentori di miele, di arancio e mandarino, mela, e qualche lieve accenno floreale; i profumi sono puliti e delicati, con una buona eleganza. In bocca è leggera ma un po' troppo poco carbonata, nonostante il bel "perlage" che sale dal fondo del bicchiere. Troviamo crosta di pane, miele ed una lievissima presenza di agrumi che caratterizzano una bevuta molto veloce e poco impegnativa. Tuttavia, la bocca rimane un po' troppo "impastata" ed il palato non è mai pulito, a fine bevuta, come sarebbe auspicabile desiderare; termina con una lieve amaricatura erbacea di luppoli nobili. La pulizia e l'eleganza non sono al livello dell'aroma, e la bevuta manca di fragranza e di "freschezza"; il lotto di produzione mi fa ipotizzare si tratti di una bottiglia del 2013, con quindi almeno sei mesi di vita sulle spalle. Comprensibile quindi che questa kölsch debba un po' pagare il dazio dello scorrere del tempo: resiste bene l'aroma, pulito e delicatamente fine, un po' meno il gusto, poco attenuato, poco carbonato e non molto "fragrante".
Formato: 33 cl., alc. 4.4%, lotto 13025, scad. 18/10/2014, pagata 3.50 Euro (gastronomia, Italia).
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