A settembre 2013 Jean Broillet, Julie Foster e Colin (alias Magic Man) del birrificio americano Tire Hands Brewing Company (Pennsylvania) volano a Bruxelles per realizzare una birra collaborative assieme a Yvan De Baets della Brasserie de la Senne. Il risultato è una Saison prodotta con farro e avena ed una generosa luppolatura di Simcoe ed Hallertau (Mittelfrüh, credo), che viene chiamata Crushable Saison.
Ad Agosto del 2014 i due birrifici si ritrovano per produrre una nuova birra: la base di partenza è (presumo) sempre quella della Crushable, ma questa volta invece che una Saison viene realizzata una Bière de Table, con il contenuto alcolico che scene dal 5% al 3.2%.
Per chi è poco familiare con il termine Biére de Table (Table Beer, Tafelbier), il significato letterale è “birre da tavola”, ovvero birre dalla bassissima gradazione alcolica che venivano consumate durante i pasti, da non confondere con le "session beer", birre che hanno ugualmente una bassa gradazione alcolica ma che - almeno secondo quanto sostiene Martyn Cornell - sono un termine piuttosto recente. Per le Biére de Table bisogna tornare indietro di secoli, quando queste birre venivano bevute in sostituzione dell’acqua, a quel tempo spesso portatrice di pericolose infezioni.
E riguardo alla "bassa gradazione alcolica", è proprio Yvan De Baets di De la Senne a spiegare, in un suo saggio contenuto all'interno del libri Farmhouse Ales - Culture and Craftsmanship in the Belgian Tradition, come ad esempio nel diciannovesimo secolo la maggior parte delle birre in Belgio avevano un contenuto alcolico intorno al 3%. Una birra che si posizionava al 5% era considerata una birra "forte", ed era quella ad esempio la gradazione alcolica tipica di birre prodotte per durare nel tempo (ovvero qualche mese), come ad esempio le Saison, che venivano bevute nel periodo estivo. Una "birra da tavolo" aveva generalmente un ABV di poco superiore all'1%, ed era prassi farla bere anche ai bambini: un'alternativa sicuramente più salubre delle moderne bibite ricche di conservanti, dolcificanti e coloranti !
Ma torniamo alla Biére de Table nata da questa collaborazione belgi-americana: molto bella l'etichetta, come tutte quelle della Brasserie De la Senne, realizzata da Jean Goovaerts.
Viene chiamata Crushable De Table, una versione “ridotta” della sorella maggiore Crushable Saison, ed è anch’essa prodotta con avena e farro; arriva nel bicchiere di color giallo paglierino, opalescente; la schiuma è bianchissima, quasi pannosa, le trama non è molto fine, un po’ saponosa, ma la persistenza è buona. E’ classificata un po’ ovunque come Belgian Ale, ma credo di non sbagliare ipotizzando anche per questa “versione da tavolo” un lievito saison: al naso c’è una piacevole nota rustica, una leggerissima speziatura che riporta alla mente il pepe ed il coriandolo, ci sono sentori di fiori bianchi e soprattutto di agrumi (limone e polpa d’arancio). Ottima la pulizia, buona l’intensità. Ovviamente leggerissima e scattante in bocca, vivacemente carbonata ed acquosa, presenta un gusto spiccatamente aspro ricco di limone e scorza di mandarino, con qualche nota dolce di polpa d’arancio e di pesca, ed una leggera base maltata di crackers e cereali. Molto secca, rinfrescante e dissetante, chiude con un generoso finale “zesty” di scorza di agrumi gialli, ed una gradevole nota erbacea di luppolo “nobile” (Hallertauer Mittelfrüh ?). Con un ottima pulizia, un’intensità davvero notevole per il basso ABV (3.2%) ed un carattere ruffiano quanto basta, questa Crushable De Table è un’ottima birra da bere ad oltranza, soprattutto nei giorni più caldi dell’anno.
Tra le varie birre di De la Senne che arrivano regolarmente in Italia non so se ci sia anche questa, ma nel caso la troviate non esitate a prenderne qualche bottiglia soprattutto se (giusto per darvi un vago paragone di riferimento italiano) amate birre come Hopbloem e Wallonië di Extraomnes.
Formato: 33 cl., alc. 3.2%, imbott. 10/09/2014, scad. 10/09/2015, pagata 2.70 Euro (beershop, Belgio)
NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
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