mercoledì 11 febbraio 2015

Gaffel Kölsch

Nel 1908 i fratelli Becker rilevano il brewpub che si trova in Eigelstein 41 in centro a Colonia; è dal 1302 che in quel luogo si produce birra. L’edificio viene ristrutturato e rinominato “In der Gaffel”.  La prima Gaffel Kölsch viene servita il 24 maggio di quell’anno, mentre la produzione, alle soglie della seconda guerra mondiale, raggiunge 10.000 ettolitri; il piccolo birrificio viene rinominato Privatbrauerei Gaffel Becker & Co., ed oggi è ancora nelle mani della famiglia Becker, con  Heinrich e Heinrich Philipp.
La produzione, aumentata esponenzialmente, avviene oggi in periferia di Colonia, in Robert-Perthel-Straße 18, ma un bicchiere di Gaffel Kölsch lo potrete trovare in moltissimi locali, come la sede originale (Eigelstein 41), la Gaffel am Dom, nei pressi della stazione ferroviaria e soprattutto la centralissima Gaffel Haus (Alter Markt 20). Per chi volesse girare a piedi Colonia ed esplorare il mondo delle Kölsch, segnalo questo bel report del blog Berebirra. 
La Kölsch è la birra di Colonia, servita rigorosamente nei bicchieri a cilindro da 20 cl,; ricordate che il vostro bicchiere vuoto sarà automaticamente cambiato con uno pieno dai camerieri, a meno che non lo copriate con il sottobicchiere. Prima di bere ricordate anche che avete nel bicchiere una birra la cui produzione è regolata dal disciplinare “Kölsch Konvention,” datato 6 Marzo 1986 e firmato da 24 produttori: Kölsch è oggi una denominazione d’origine protetta, e può essere prodotta solo nell’area di Colonia, con un raggio di tolleranza di cinquanta chilometri, se non erro. 
La Gaffel ne è oggi uno dei principali produttori, non uno dei migliori o più interessanti, ma probabilmente quello che incontrerete più di frequente a Colonia; a volte (spesso) c’è un prezzo da pagare per diventare sempre più grandi. Interessante come sul proprio sito il birrificio faccia giustamente appello alla freschezza della birra. Cito testualmente: “bevetela fresca. Fate attenzione alla data di scadenza sulle bottiglie o sul fondo delle lattine. Non conservatela per più di sei mesi, perché dopo questo periodo avrà sempre meno gusto”.  E non credo che ciò voglia dire “bevetela al massimo entro sei mesi dopo che è scaduta”. Se la sua shelf life è di sei mesi, mi chiedo allora perché la mia lattina, acquistata in gennaio, avesse come scadenza novembre.
Dalle parole ai fatti. Oro limpido nel bicchiere, con la schiuma bianca, fine e cremosa che ha un’ottima persistenza. Devo ammettere  che l’aroma mi sorprende in positivo. Pulito, discretamente fine, con una buona intensità: crosta di pane, paglia, camomilla, qualche accenno di miele e di fiori secchi, una quasi impercettibile presenza di limone e di spezie, quasi da luppolo “nobile”. Anche in bocca questa Kölsch ha ancora una buona freschezza, che parte da un ingresso di mollica di pane e cereali per poi arrivare ad un finale erbaceo di media intensità, peraltro abbastanza elegante; la componente fruttata degli esteri è quasi impercettibile e c’è una discreta secchezza. Il risultato è una birra godibile e molto rinfrescante, leggera, mediamente carbonata, nessun off-flavor. Non mi ero fatto grosse aspettative su uno dei produttori più grandi e meno interessanti di Colonia, ma questa lattina si è rivelata una piacevole sorpresa da bere, profumata e pulita, discretamente fragrante.   
Formato: 50 cl., alc. 4.8%, IBU 24,  lotto 11:42, scad. 21/11/2015, pagata 1.34 Euro (foodstore, Germania).

NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.

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