Dell'ultimo birrificio rimasto in vita a Bruges ne avevo accennato qualche anno fa affrontando la Brugse Zot; la Brouwerij Halve Maan venne fondata nella splendida città belga nel 1856 da Leon Maes, conosciuto anche come Henri I, capostipite della famiglia che ancora oggi la guida.
Il marchio Straffe Hendrik fu inventato nel 1981 da Veronica Maes per celebrare la statua eretta a Bruges di St. Arnoldus, patrono di tutti i birrai; la birra (una Tripel) divenne molto popolare e si dice che il sindaco di Bruges l'avesse fatta divenire la bevanda ufficiale di tutte le "celebrazioni". Il calo dei consumi e le conseguenti difficoltà economiche costrinsero la famiglia Maes a cedere il marchio, nel 1988, alla Riva NV. E mentre la Riva era impegnata a fare altri acquisti (nel 2001 comprò anche la Liefmans), a Bruges Xavier Vanneste, figlio di Veronica Maes, si occupava della ristrutturazione e dell'ammodernamento della Halve Maan, che culminò nel lancio della Brugse Zot (2005). Nel 2007 la Riva dichiarò fallimento, ed i suoi marchi furono rilevati dalla Duvel Moortgat; l'anno successivo, Xavier riuscì a riacquistare dalla Duvel il brand Straffe Hendrik, riportandolo a casa.
Brugge riebbe così la sua tripel: "per me fu molto importante riprendere il marchio, dopo esattamente venti anni. Straffe Hendrik (il "forte Henri") parla della dinastia della famiglia Maes, nella quale ci sono stati ben cinque Henri che hanno prodotto birra a Bruges". Xavier adattò la ricetta originale agli impianti più moderni e capienti, che consentirono anche la nascita di una "seconda" Straffe.
Nel 2010 fu infatti lanciata la Quadrupel, una sostanziosa Belgian Strong Ale dall'importante contenuto alcolico (11%), seguita nel 2014 dalla Straffe Hendrik Wild, ovvero una Tripel rifermentata con brettanomiceti.
Ma torniamo alla Straffe Hendrik Brugs Quadrupel, della quale nel 2011 ne viene lanciata anche una versione invecchiata dodici mesi in botti di rovere con il nome di Straffe Hendrik Heritage.
Imbottigliata nel 2012, si presenta di un bellissimo color tonaca di frate con riflessi rosso borgogna; la schiuma beige chiara è cremosa, compatta e molto persistente. L'aroma offre un bel bouquet pulito ed abbastanza complesso: ciliegia sciroppata, uvetta, pera, speculoos, zucchero candito. In sottofondo ci sono sentori di marzapane e nocciola, con qualche ricordo di amaretto. In bocca arriva un po' troppo carbonata, con corpo medio-pieno: una volta svanite le bollicine, si può sorseggiare con calma una Quadrupel oleosa ma abbastanza scorrevole. Caramello, prugna, uvetta, datteri, zucchero candito e biscotto formano un gusto molto dolce, che l'alcool riesce solo parzialmente ad asciugare; in suo soccorso c'è una chiusura amara luppolata, un po' terrosa e non molto elegante, che porta definitivamente l'asticella in equilibrio. L'alcool fa sentire la sua presenza senza nascondersi, ma in modo morbido ed avvolgente. Il risultato è una birra massiccia da bere in piccole dosi, capace di tenervi compagnia per tutta la serata per poi accompagnarvi direttamente sotto le coperte.
Non la metterei tra le migliori rappresentanti di questo stile, ma Straffe Hendrik si difende con dignità risultando alla fine un piacevole winter warmer; l'elevata gradazione alcolica la potrebbe anche rendere una birra da invecchiare in cantina. Qualcuno di voi ha esperienze in proposito?
Formato: 33 cl., alc. 11%, IBU 35, lotto C, scad. 04/2015, pagata 2.25 Euro (beershop, Belgio).
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