Ritorna sul blog dopo qualche anno anche la beer-firm americana Pretty Things Beer & Ale Project, già incontrata nel 2011 con la saison Jack d’Or e la “storica” Once Upon a Time KK. Il progetto, lo ricordo, è stato messo in piedi da Dann Paquette e Martha Holley-Paquette. Lei inglese di nascita, si trova a Boston a lavorare come ricercatrice alla Harvard Medical School e incontra Dann ad un festival di Real Ale (Nerax) a Somerville nel Massachusetts. Dann lavorava come birraio dall’età di diciannove anni, avendo ricoperto il ruolo di assistente in diversi birrifici del New England e nell’area di Boston. Nel 2006 Martha, che era in procinto di ritornare in Inghilterra, convince Dann a seguirla: nel Regno Unito lui trova lavoro come birraio presso la Daleside Brewery di Harrogate, Yorkshire.
Dopo qualche anno i due ritornano negli Stati Uniti; lei (specializzata in virologia) viene assunta al Whitehead Institute di Cambridge (area metropolitana di Boston), mentre tutto quello che rimane a Dann sono circa 9000 dollari guadagnati come birraio in Inghilterra. Lui non ha più voglia di lavorare alla dipendenze di qualcuno, ma la cifra a disposizione non è chiaramente quella che serve per mettere in piedi un birrificio propri. Tuttavia, con quei soldi, ci si poteva far produrre una birra: è il 2008 e nasce la beer-firm Pretty Things Beer & Ale Project.
Dann sistema la ricetta, acquista le materie prime e affitta gli impianti della Buzzards Bay Brewing di Westport (MA); compra anche le bottiglie di vetro ed undici fusti usati. Martha gli fa da assistente in birrificio, i due disegnano e realizzano da soli le etichette. Nasce così la saison Jack d’Or, ma i soldi in cassa sono finiti: per fortuna le vendite vanno bene, la birra diventa molto popolare a Boston e gli introiti consentono a Dann e Martha di autofinanziarsi e di continuare, introducendo pian piano altre nuove birre. Nel giro di qualche anno Pretty Things diventa un lavoro che occupa entrambi a tempo pieno.
Dann Paquette ha anche dato una mano al neonato birrificio trappista americano Spencer, facendo partecipare uno dei monaci alla produzione di alcune delle loro birre.
Field Mouse's Farewell è - se non ero - la seconda saison prodotta da Pretty Things. E’ una produzione stagionale, disponibile all’inizio dell’estate, e dichiaratamente più dolce della Jack D’Or; vede l’utilizzo del luppolo alsaziano Strisselspaltm, di Bramling Cross e soprattutto di un bel parterre di cereali: malto Pils, segale, avena, frumento, sorgo, farro e grano saraceno.
Bel colore a metà strada tra l’ambrato e l’arancio carico, opaco; la schiuma color avorio è fine e cremosa, e molto persistente. L’aroma è un po’ stanco (bottiglia di luglio 2013) e non molto intenso, ma offre comunque un bel bouquet pulito fatto di fiori bianchi e spezie (pepe), pera, arancio ed albicocca; in sottofondo lievi sentori di banana, canditi e marmellata d’agrumi. Il corpo è medio mentre la sua consistenza non è watery come in una classica saison: ne deriva una birra più “presente” in bocca a livello di sensazione tattile (probabilmente grazie all’avena) ma che non ha quella bevibilità “assassina” di alcune saison belghe. E’ comunque un bel bere, con vivaci bollicine molto ben accoppiate alla rusticità ed alla ruvidezza della segale, e una bella complessità di cereali (pane, crackers, biscotto). Il dolce dei canditi, della polpa d’arancia e del miele vengono ben bilanciati da una lieve acidità e da un finale amaro, terroso e delicatamente pepato.
Anche se arriva sugli scaffali all’inizio dell’estate, non è una saison da bere a grandi sorsate: rimane un po’ più a lungo del bicchiere, mantenendo comunque un buon potere rinfrescante, dissetante e, visto il ricco parterre di cereali utilizzati, anche corroborante.
Formato: 65 cl., alc. 7%, IBU 38, lotto 07/2013, pagata 8.72 Euro.
NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio
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