Carnevale Ale è la birra con la quale Lost Abbey di Tomme Arthur vuole celebrare l’arrivo della Quaresima e della Pasqua; viene solitamente presentata verso la fine di febbraio con un party (Carnevale di Lost Abbey Masquerade) al quale dovrete ovviamente presentarvi mascherati, se volete entrare senza pagare. Per tutti gli altri, il biglietto costava 15 dollari, comprensivo di un buffet e di musica dal vivo.
L’edizione 2015, che si è tenuto lo scorso sabato scorso 21 febbraio, dalle 19 alle 23, è invece stata la prima completamente a pagamento; per 30 dollari (massima capienza 200 persone) vi veniva dato un bicchiere serigrafato, una bottiglia di Carnevale Ale, il buffet preparato da Grill Fella’s e due assaggi da 30 cl. di alcune delle birre presenti alla serata: Track 8, Track 10, Brandy Angel’s Share e Bourbon Barrel-Aged Santa’s Little Helper. La Cuvee de Tomme e la Framboise de Amorosa erano invece da pagare separatamente.
Carnevale Ale arriva sul blog proprio quando il carnevale 2015 si è da poco concluso: si tratta di una Saison / Farmhouse Ale che viene abbastanza generosamente luppolata con Amarillo e Simcoe; prodotta per la prima volta nel 2008, a partire dall’anno successivo vede anche l’utilizzo di brettanomiceti.
L’etichetta mette per un attimo da parte il classico “misticismo” del birrificio di San Marcos (California) per rifarsi un po’ al tipico cliché carnevalesco: maschere e, sullo sfondo, un canale ed una gondola che ci riporta a Venezia. Se volete il video esplicativo di Tomme Arthur, andate qui.
La bottiglia in questione è chiaramente l’edizione 2014, con un anno di cantina che ha dato tempo ai brettanomiceti di svilupparsi e di far sentire maggiormente la propria presenza.
Classico aspetto nel bicchiere, colore oro velato con riflessi arancio ed una generosa testa di schiuma bianca e pannosa, molto persistente. L’aroma, pulito ed abbastanza intenso, dà il benvenuto con la delicata speziatura del lievito, che regala una leggera nota pepata, seguita da sentori di arancio e mandarino; in sottofondo leggera presenza di frutta tropicale, banana e brettanomiceti (lattico). Al palato, come sensazione tattile, la trovo un po’ meno scorrevole del previsto: il corpo è medio, con una vivace carbonatazione che le dona una bella vivacità. Molto gradevole la bevuta, pulitissima, che si compone di pane e biscotto, arancio, pesca e albicocca, qualche nota di miele, zucchero candito ed una lieve speziatura. La marcata dolcezza iniziale è tuttavia ben bilanciata da una leggera acidità e da un finale amaro, tra l’erbaceo ed il terroso, preludio ad un retrogusto di frutta gialla dove c'è anche un timido warming etilico.
Una Saison solida e molto ben fatta, intensa e facile da bere, che rispetta piuttosto fedelmente la tradizione belga senza eccedere con i luppoli americani; brettanomiceti molto più evidenti al naso che in bocca, dove tuttavia contribuiscono dando quella necessaria acidità a snellire una birra che altrimenti sarebbe risultata un po' troppo dolce.
Un paio di appunti devo però ugualmente farli: innanzitutto, quel "Lo Carnevale" (sic) sul retroetichetta non si può proprio sopportare. E, tra gli abbinamenti gastronomici consigliati sul sito di Lost Abbey c'è l'abominevole formaggio Cambozola: possibile che non era possibile sceglierne uno meno "tarocco" ?
Formato: 75 cl., alc. 6.5%, lotto 2014, pagata 10,07 Euro (beershop, Belgio).
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