Ritorna sul blog il birrificio californiano Drake’s, attivo dal 1989 a San Leandro, nella East Bay a circa trenta chilometri da San Francisco; il birrificio si trova in quella che un tempo era la centrale elettrica di un vasto sito industriale dove fino al 1946 venivano assemblati alcuni modelli di automobili Dodge e, fino alla fine degli anni ’70, macchine movimento terra Caterpillar. Il fondatore Roger Lind, era birraio in uno dei primi brewpub americani, la Triple Rock Brewing di Berkeley; decise di mettersi in proprio aprendo la Lind Brewing Company a San Leandro per poi cederla nel 1998 alla famiglia Rogers, già proprietaria di una torrefazione di caffè adiacente al birrificio, che le cambiò il nome in Drake’s, omaggiando il navigatore/corsaro Francis. La produzione, sino ad allora basata quasi esclusivamente su birre rispettose della tradizione inglese, alla fine degli anni ’90 si sposta gradualmente in direzione West Coast USA grazie all’arrivo dei birrai Rodger Davis e Josh Miner, che introducono due birre di grande successo: la Drake’s IPA (medaglia d’oro al Great American Beer Festival del 2002) e la potentissima Imperial IPA Denogginizer (2004).
Nel 2008 il birrificio viene acquistato da John Martin, un assiduo frequentatore del brewpub sin dai tempi di Roger Lind, assieme al partner commerciale Roy Kirkorian: i volumi crescono esponenzialmente di anno in anno, gli impianti vengono ingranditi per sfruttare il successo della Hopocalypse Double IPA e della Aroma Coma IPA. In sala cottura oggi c'è un team di birrai attualmente coordinati da John Gillooly (brewmaster) e Chris Dunstan (Head Brewer); Travis Camacho si occupa invece del programma di Barrel Ageing, che dai timidi esperimenti iniziati nel 2007 sta crescendo a grande velocità.
Ogni anno Drake’s celebra il mondo dei pirati con un evento chiamato “Jolly Day”, una festa a tema piratesco nel corso della quale viene svelata la birra annuale chiamata Jolly Rodger, sempre diversa. Imperial Brown Ale (2009), Imperial Red Ale (2010), Imperial Black IPA (2011 e 2013), American Barleywine (2012), Imperial Coffee Stout (2014) e Imperial Coffee Porter (2015); per conoscere l’edizione 2016 dovrete aspettare il prossimo 12 novembre.
In collaborazione con la Highwire Coffee di Oakland, Drake’s realizza una Imperial Coffee Porter utilizzando la varietà di caffè colombiano chiamata Huila Finca La Ilusion Natural; la ricetta include anche miele di caffè e miele millefiori della California, malti: American 2-Row, Muntons Extra Dark Crystal, Muntons Mild Ale, Patagonia Crystal 15, Patagonia Perla Negra, Simpsons Brown/Coffee, Simpsons Chocolate, Patagonia Crystal 35, luppolo Warrior per amaro e lievito White Labs 001. Ne esiste anche una versione passata in botti di Bourbon e di Rye Whiskey.
Assolutamente nera, forma nel bicchiere un abbondante cappello di schiuma color cappuccino cremosa e compatta, dall'ottima persistenza. L'aroma non è esplosivo ma offre pulizia ed eleganza: dominano caffè (in chicchi e liquido) e orzo tostato, con solo qualche lieve accenno di fruit cake e salsa di soia. Gli stessi elementi ritornano anche al gusto di una Imperial Coffee Porter di nome e di fatto: tanto caffè e orzo tostato, ma non solo; ci sono liquirizia, cioccolato fondente, fruit cake, qualche accenno di salsa di soia e di caramello bruciato. La bevuta pur abbondando di caffè non risulta mai stancante ed è rafforzata da un delicato calore etilico che non incide per nulla sulla scorrevolezza, davvero ottima; c'è qualche bollicina di troppo a renderla meno morbida di quanto potrebbe essere, il corpo è medio e l'intensità è davvero degna di nota se consideriamo che si tratta di un'Imperial Porter dal contenuto alcolico abbastanza contenuto. Chiude con qualche nota di tabacco che accompagna il caffè ben sposandosi con la lieve presenza di frutta sotto spirito: ben fatta, molto pulita ed elegante. Ricorda per impostazione la imperial stout Drakonic, anch'essa esempio di come si possa "imperializzare" facendo ottime birre senza esagerare né sulla gradazione alcolica, né sulla viscosità/densità del liquido nero.
Formato: 65 cl., alc. 8.1%, IBu 24, lotto 2015, prezzo indicativo 13.00/15.00 Euro (beershop)
NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
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