Ritorna sul blog il birrificio svedese Brewski che avevamo incontrato per la prima volta ad inizio anno con due "Fruit IPA". Lo fondano nell'ottobre 2014 ad Helsingborg, nei locali di un ex-macello, Marcus Hjalmarsson, Johan Britzén, Alfred Olsson e Robin Skoglund; dei quattro è Marcus il birraio, anche lui folgorato dalla craft beer revolution statunitense durante di una vacanza all'inizio degli anni 2000 nel corso della quale era andato a trovare il fratello che viveva sulla costa ad Ovest.
Ritornato in Svezia, dove possedeva un'impresa di pulizia vetri, Marcus inizia ad appassionarsi di birre ed a frequentare i festival europei assieme agli amici; l'incontro con alcuni birrai al Borefts Festival 2013 organizzato da De Molen in Olanda lo convince che è il momento di tentare l'avventura. A casa, su di un impianto da 30 litri, i quattro futuri Brewski iniziano a mettere a punto le proprie ricette; nel ottobre 2013 Marcus liquida la propria attività e porta un impiantino presso la Höganäs Bryggeri dove inizia anche una sorta di praticantato, lavorando in parallelo alle proprie ricette.
E' in quel periodo che nasce la beerfirm High Nose Brew le cui prime produzioni debuttano prima al compleanno del bar Mikkeller & Friends (marzo 2014) e poi compaiono sia alla Copenhagen Beer Celebration che al Öl & Whiskymässa di Göteborg. I riscontri positivi ottenuti dal pubblico li convincono a fare il grande passo con un investimento da cinque milioni di corone (530.000 Euro circa) che permette la nascita del birrificio Brewski, nome credo ispirato dall'omonimo slang canadese che significa "birra".
In due anni d'attività Brewski ha già alla spalle numerose collaborazioni e 112 birre elencate sul database di Ratebeer; la loro specialità sono le birre alla frutta, sopratutto IPA e APA, nate dal desiderio di Marcus di replicare le birre californiane che tanto amava ma che non riusciva a riprodurre a causa della modesta qualità dei luppoli a sua disposizione. Mango, papaia, ananas, pesce, lampone, fragola, cocco e chi più ne ha più un metta.
Oggi vado volutamente controcorrente evitando la frutta, della quale ammetto di non essere un fervido appassionato, dirottandomi su un altro stile molto caro agli scandinavi: imperial stout.
La birra.
Buena Para El Papa! Si, No? è uno dei tanti bizzarri nomi scelti da Brewski per le proprie birre; la sostanza parla di una massiccia (11%) imperial stout prodotta con caffè e vaniglia che, se non erro, ha debuttato alla Copenhagen Beer Celebration dello scorso maggio 2016. Completamente nera, forma un goloso cappello di schiuma color cappuccino, cremosa e compatta, dalla lunga persistenza. Il naso è piuttosto intenso, ricco di chicchi di caffè, vaniglia, oro tostato; in secondo piano note di liquirizia e cuoio a comporre un bouquet pulito anche se dall'eleganza migliorabile. Ad impressionare è invece la sensazione palatale: birra viscosa, massiccia, quasi masticabile, dal corpo pieno e poco carbonata. Obbligatorio sorseggiarla in tutta tranquillità per meglio apprezzare le note di caramello e vaniglia, cioccolato al latte: la partenza è dolce e relega in secondo piano caffè e tostature. Bisogna attendere la fine della corsa per vederle emergere, con il loro amaro che viene rinforzato da quello del luppolo; il palato si trova abbastanza pulito ed è pronto per assaporare il lungo retrogusto nel quale l'alcool abbraccia l'amaro del caffè ed il dolce della vaniglia.
Imperial Stout potente, una sorta di dessert liquido che potreste anche bere o mangiare con il cucchiaino: il livello è alto ma non esente da imperfezioni, sopratutto nella pulizia e nella finezza. Bene il gusto nella sua totalità ma i singoli elementi/sapori, benché percepibili, non sono completamente definiti e una piccola parte del potenziale di questa bomba da 11 gradi rimane inespresso.
Formato: 33 cl., alc. 11%, lotto 1-1, scad. 03/07/2019, prezzo indicativo 4.50/5.50 Euro
NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
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