Traquair è un maniero nel piccolo paese di Innerleithen, 50 chilometri a sud di Edimburgo, Scozia. Pare che sia la casa ininterrottamente abitata più antica di tutta la Scozia: le sue origini sono sconosciute, sebbene le prime prove certe dell'esistenza di un fabbricato in quel luogo risalgano al 1107. Nel castello trovava ovviamente spazio un birrificio che veniva utilizzato per le necessità domestiche e che fu utilizzato sino agli inizi del 1800.
Gli impianti sono rimasti poi in disuso sino al 1965, quando Peter Maxwell Stuart, ventesimo Laird di Traquair ne scopre l’esistenza durante alcuni lavori di ristrutturazione: con l’aiuto di Sandy Hunter, a quel tempo del birrificio Belhaven, decide di riprendere la produzione. Alla sua morte, nel 1990, gli succedono la moglie Flora e la figlia Catherine; nel 1997 Traquair diventa una società a responsabilità limitata. La produzione attuale si attesta intorno ai 600-700 barili l'anno, utilizzando ancora i vecchi tini di fermentazioni di quercia. Sono circa 6 le birre prodotte regolarmente, con qualche birra celebrativa prodotta occasionalmente.
Negli ultimi ventotto anni la produzione di Traquair è stata affidata al birraio Ian Cameron che lo scorso febbraio è andato in pensione lasciando il posto a Frank Smith, da oltre vent’anni al suo fianco, e al suo nuovo assistente Ross Doherty.Cameron, perito elettronico, era stato assunto a Trauqair nel 1970 per fare lavori occasionali e poi definitivamente come giardiniere iniziando di tanto in tanto ad affiancare Lord Maxwell al birrificio arrivando ad occuparsene in toto a partire dal 1988.
La birra.
Traquair House Ale, letteralmente “la birra della casa” è stata la prima birra prodotta a Traquair nel 1965 e ancora oggi matura nei vecchi tini di quercia. Splendida nel bicchiere, di colore tonaca di frate con intense e limpide venature rosso rubino ed una compatta schiuma color crema dalla discreta persistenza. Caramello, ciliegia, pane nero e uvetta danno il benvenuto al naso, dolce e di buona intensità: più in secondo piano profumi di biscotto, crostata di prugna, lievi tostature. Il gusto prosegue nella stessa direzione alzando l’asticella dell’intensità: gli stessi elementi ritornano a formare una bevuta dolce ma bilanciata, facile e sorretta da un leggero alcool warning in sottofondo. Corpo medio e poche bollicine rendono il mouthfeel morbido mentre al palato s’aggiungono lievi note di pane tostato e interessanti note di vino liquoroso e di legno; chiude con una buona attenuazione che asciuga bene il dolce ed un accenno d’amaro terroso. Morbido e delicatamente caldo, dolce di frutta sotto spirito è il retrogusto di una Scotch Ale (o Wee Heavy) ben fatta e soddisfacente, molto pulita, quasi un “piccolo liquore” da bersi in tutta tranquillità. Si trova ogni tanto anche nei supermercati ad un rapporto qualità prezzo da non lasciarsi sfuggire.
Formato: 33 cl., alc. 7.2%, lotto 2304, scad. 01/12/2018, pagata 2.70 Euro (supermercato, Italia)
NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
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