Westbrook Brewing viene fondata nel dicembre 2010 da Edward e Morgan Westbrook, marito e moglie che grazie ad una campagna di equity funding riescono a racimolare gli investimenti necessari per acquistare un terreno nel sobborgo Charleston di Mount Pleasant, Carolina del Sud. Il birrificio (1700 metri quadri) viene costruito da zero, installando un impianto da 35 ettolitri affiancato da uno pilota da 23 ettolitri.
Ai tempi del college per Edward la birra coincideva con il nome di Budweiser; fu una vacanza in Europa a fargli capire che esisteva anche della birra che avesse anche un gusto: prima la Guinness in Spagna (sic!), poi l’Inghilterra con le sue Real Ales e soprattutto con la Theakston's Old Peculier. Di ritorno negli Stati Uniti, Edward scopre che è possibile cercare di replicare quelle birre anche in casa: negli ultimi anni alla Furman University si cimenta con l’homebrewing ed inizia a frequentare i pochi microbirrifici presenti nei dintorni: Blue Ridge, RJ Rockers e Thomas Creek, quest’ultimo volenteroso nel dispensare consigli su come fare la birra in garage e nel fornirgli le materie prime. La fidanzata Morgan lo sprona e l’homebrewing diventa il loro hobby preferito: "era meraviglioso riuscire a produrre un keg di birra (141 pinte!) con soli 20 dollari. Alle feste studentesche potevo far pagare ogni pinta 5 dollari e con quelli pagarmi gli studi..” Edward fonda anche un piccolo club locale di homebrewers guadagnandosi il soprannome di “Prolific Ed” in quanto ogni mese portava alle riunioni 5- 10 birre diverse; terminato il college e la Clemson University con un Master in Business Administration, dopo circa quattro anni di homebrewing Westbrook a 25 anni apre il proprio birrificio facendosi aiutare nei primi passi da un birraio professionista.
All’inizio sono solamente due le birre prodotte regolarmente tutto l’anno, in lattina: la Westbrook IPA e la White Thai, una witbier speziata con lemongrass e zenzero e ispirata dalla cucina asiatica; il resto della produzione Westbrook è fatto di birre stagionali o occasionali, esperimenti, leggere variazioni sul tema. Per Edward fare la birra è come cucinare, e quindi ama sperimentare ogni volta ingredienti diversi toccando quasi tutte le tradizioni brassicole: UK, Germania, Belgio, Polonia; non tardano ad arrivare anche gli invecchiamenti in botte. Una buona parte della capacità produttiva è inoltre destinata a produrre alcune birre per la beerfirm Evil Twin.
La birra.
Cinque mesi dopo l’apertura del birrificio Edward e Morgan Westbrook si sposano e per la festa Edward realizza una imperial stout prodotta con habaneros, stecche di cannella, vaniglia e fave di cacao che vengono aggiunte durante la fase di fermentazione: tutti i partecipanti ala cerimonia ricevono una bottiglia da portare a casa. La birra riscuote pareri entusiasti e viene quindi deciso di replicarla in occasione del primo anniversario del birrificio Westbrook, che arriva nel gennaio 2012: da allora ogni anno nel mese di maggio, mese in cui cade l’anniversario di matrimonio dei coniugi Westbrook, la Mexican Cake viene messa in commercio diventando una delle birre più famose e ricercate del birrificio della Carolina del Sud. Inevitabile il proliferare di innumerevoli varianti di una ricetta azzeccata; oltre alle versioni barricate (Bourbon, Pappy, Cognac, Tequila, Maple Bourbon e vino rosso) ne esistono altre con aggiunta di caffè, ciliegia, chipotle, cocco, churro (!), cioccolato e fragole.
Nel bicchiere arriva oggi l’edizione 2016, imbottigliata lo scorso maggio; "best consumed fresh, do not age" sono le indicazioni riportate in etichetta. Il suo colore è il nero, mentre la schiuma quasi fatica a formarsi: quel mezzo dito che appare è molto rapido nel dissolversi. L'aroma è purtroppo altrettanto fiacco: la componente etilica è preponderante e tende a coprire quasi tutto. Molto in sottofondo si scorgono lievi tostature, cioccolato al latte, vaniglia, caramello. Pulizia ed eleganza, di quel poco che c'è, non sono esemplari. Le cose vanno leggermente meglio in bocca, ma non c'è da esultare; anche qui l'alcool è molto, troppo in evidenza allontanando dal palcoscenico quelli che dovrebbero essere i protagonisti: tostature, cioccolato, caffè, caramello bruciato, lieve fruit cake. La cannella non è pervenuta ed il peperoncino è molto ben dosato facendosi sentire solo a fine bevuta aggiungendo ulteriore calore a quello già derivante dall'alcool; nel finale il palato è ben ripulito dal luppolo (resina) il cui amaro ben si amalgama con quello del torrefatto. Al palato è oleosa e morbida, con corpo medio e poche bollicine: un buon mouthfeel che tuttavia non risolleva una bottiglia onestamente deludente. Pulizia solo discreta, troppo alcool, birra che si sorseggia con un po' di fatica e tanta noia: sicuramente "sfortunata" e il rammarico é direttamente proporzionale al prezzo del biglietto, in questo caso non economico.
Formato: 65 cl., alc. 10.5%, IBU 50, imbottigliata 23/05/2016, prezzo indicativo in Europa 17.00/19.00 Euro (beershop).
NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
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