Ospitiamo molto volentieri su queste pagine un birrificio pugliese, regione che secondo Microbirrifici.org conta ormai più di venti produttori le cui birre non sono però spesso facilmente reperibili nei beershop del nord Italia; ci siamo volutamente soffermati sui "numeri" perché il birrificio di oggi si chiama Decimoprimo, nome scelto proprio perché al momento dell'inaugurazione, a marzo 2012, era l'undicesimo birrificio attivo in Puglia. Guidato dal birraio Michele Cognetti a Trinitapoli (BT), non ha ancora un sito internet funzionante ma per fortuna ci viene in soccorso un'attivo profilo Facebook; cinque le birre attualmente prodotte, una cream ale (Karibu), una belgian ale (Juissance), una natalizia (Sweet Notel), una alla zucca (Kowacchy) ed una India Pale Ale (D-Day). Impianto da 10 ettolitri della Steel Food, e formato delle bottiglie abbastanza insolito per il panorma italiano; non tanto per i cinquanta centilitri, ma piuttosto per le bottiglie più piccole distribuite nel formato "venticinque". Molto belle l'etichette, in particolare quella della D-Day, un ben riuscito gioco di parole tra il giorno "d'inizio delle operazioni" ed il "Decimoprimo-day"; etichetta che pare sia stata recentemente rivisitata dal birrificio, con uno schiarimento dei colori (giallo e rosso) e l'eliminazione dell'errore di stampa "IndiaN Pale Ale". Centennial ed E.K. Goldings i luppoli usati, se non erriamo, per una birra che arriva nella pinta di color arancio/rame opaco; la schiuma biancastra, è fine, compatta e molto persistente. L'aroma non è molto pronunciato: agrumi (mandarino), sentori di pesca, leggero caramello. Non c'è molta pulizia, e man mano che la birra si scalda emerge anche una leggera nota metallica che, assieme ai sentori di lievito, vanno a sporcare il "naso" di questa birra. Uno scenario analogo ci si ripropone in bocca: gusto non molto pulito, bevuta appesantita e rallentata da una "lievitosità" eccessiva. L'ingresso presenta note di biscotto e, più leggere, di caramello, con un amaro di scorza di pompelmo che va subito a solleticare i lati della lingua; c'è un richiamo dolce alla frutta dell'aroma (polpa d'agrumi e frutta gialla), con accellerata amara finale che sfocia in retrogusto molto zesty, ricco di scorza di pompelmo e lemon grass. Leggera astringenza finale e, ci sembra, una puntina di "bruciato" che accompagna il retrogusto amaro. Bottiglia che non dovrebbe avere molti mesi sulle spalle (il lotto 13001 ci fa pensare ad una produzione 2013) ma che non brilla di fresco e che abbiamo trovato sottotono. Corpo leggero, bassa carbonazione, alcool abbastanza contenuto (5.5%): tutti elementi "facilitanti" la bevuta, ma ci tocca invece ammettere di aver faticato un po' per svuotare la pinta; di questa D-Day ne avevamo sentito parlare bene, speriamo quindi di poterla assaggiare di nuovo in condizioni migliori. Formato: 50 cl., alc. 5.5%, IBU 45, lotto 13001, scad. 11/2013, pagata 5.50 Euro (beershop, Italia).
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