Tiny Rebel Brewery viene fondata ad Aprile 2012 da due ingegneri, Gareth “Gazz” Williams (31 anni) e Bradley Cummings (25) a Newport, Galles. Gareth forse eredita la passione dell’homebrewing dal nonno, ma la mette in pratica solamente nel 1996 assieme al cognato Bradley che, dalle lager del supermercato, viene convertito a bere real ales in cask ed a fare esperimenti di homebrewing in garage. Il sogno di aprire un microbirrificio si concretizza con l’acquisizione di uno stabile di 3000 metri quadri nell’area industriale di Maesglas, nel quale trova posto un impianto da 10 barili; iniziano con due birre (la pale ale FUBAR e la Urban IPA, rapidamente affiancate da altre, incluso le immancabili "barrel aged") che iniziano ad essere distribuite in alcuni pub (al momento se ne contano almeno 14) della zona. Evidentemente ai due non mancano i fondi economici o la propensione al rischio degli investimenti, visto che secondo questo articolo hanno già in programma, oltre ad all'espansione degli impianti produttivi, anche l'apertura di alcuni bar/pub di proprietà. Al momento è operativo una sorta di "tap room", al piano sopraelevato del birrificio; non è aperta regolarmente, in quanto il birrificio non ha sempre a disposizione le birre per la mescita. Se pensate di visitarla, vi conviene prima contattare il birrificio, che organizza anche dei tour guidati quando si raggiunge il numero di 15 persone. In giro per le strade di Newport potreste anche trovare questo loro furgoncino, un furgone Bedford da gelataio nel 1960 che è stato brillantemente riconvertito in punto vendita di birre in bottiglia e merchandising. Molto curata l'identità visiva, con un sito internet molto efficace e caratterizzato dall'azzeccata immagine dell'orsetto "minuscolo ribelle" (Tiny Rebel). Non solo apparenza, però. All'ultimo Great Welsh Beer Festival dello scorso Giugno (d'accordo, non stiamo parlando del GBBF), Tiny Rebel fa incetta di premi piazzando tre birre ai primi tre posti del podio del Champion Beer of Wales 2013: 1. Tiny Rebel Dirty Stop Out 2. Tiny Rebel Fubar 3. Tiny Rebel Urban IPA. In aggiunta, vittoria anche nelle seguenti categorie: Strong Bitter (Tiny Rebel Urban IPA), Golden Ale (Tiny Rebel Fubar), Stouts (Tiny Rebel Dirty Stop Out) e Barley Wine (Tiny Rebel Hadouken). Nel nostro piccolo noi ci limitiamo solamente a proclamare l'etichetta di questa Urban IPA come "etichetta del mese", o forse anche dei primi sei mesi dell'anno. Proprio l'etichetta ci annuncia che IPA sta in realtà per Intercontinental Pale Ale, visto che i luppoli utilizzati sono americani, europei e sloveni. Apriamola: color arancio ramato, velato. La schiuma, color avorio, è fine e cremosa ed ha una buona persistenza. Il naso non è molto pronunciato, ma ugualmente molto pulito ed elegante, ancora abbastanza fresco: mandarino, ananas, passion fruit, e polpa d'arancia, mentre più in sottofondo ci sembra di avvertire sentori di frutti rossi (lampone). Al palato questa Urban IPA parte con un imbocco maltato (biscotto e leggero caramello) abbastanza rotondo, andando poi ad assottigliarsi man mano che la bevuta prosegue e vira in territorio luppolato con un veloce passaggio dolce (polpa d'arancia) ed un finale amaro spiccatamente "zesty", con scorza di pompelmo e lime. Corpo medio leggero, bollicine moderate, è una IPA che si beve con buona facilità, dal bel finale secco e dissetante; birrificio giovane ma che sembra già partito con il piede giusto. Formato: 33 cl., alc. 5.5%, IBU 60, lotto 83, scad. 31/01/2014, pagata 3.78 Euro (beershop, Inghilterra).
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