Dopo un buon annetto ritorniamo a versare nel bicchiere qualcosa del birrificio Statale Nove, ottima realtà brassicola che ogni anno colleziona medaglie al concorso di birra dell'anno. Quest'anno ne sono arrivate ben cinque: argento alla Miss Kartola (Ambrate e scure, alta e bassa fermentazione, basso grado alcolico, d'ispirazione tedesca), argento alla JandB (Bassa fermentazione, alto grado alcolico, d'ispirazione tedesca), bronzo alla Shamrock (Alta fermentazione, alto grado alcolico, d'ispirazione angloamericana), oro alla Kristal (Spezie e cereali, alta e bassa fermentazione) e bronzo alla Preda (Affumicate, alta e bassa fermentazione). Non ha invece mai ottenuto un riconoscimento questa 428 Cobra Jet, interpretazione di un'American Pale Ale, il cui nome è un tributo all'omonimo e poderoso motore Ford da 410 HP lanciato nell'aprile del 1968 che equipaggiava, tra le altre, anche un modello speciale di Ford Mustang, la Shelby Mustang, che nel 1968 venne commercializzata con il nome Shelby Cobra GT 500KR. La potenza del motore alla quale è dedicata mi sembra sia stata riversata in una versione "potenziata" di American Pale Ale che, a partire dal contenuto alcolico (7.5%), supera per molti elementi i parametri determinati dalla categoria stilistica. E' di un intenso color ambrato, opaco; la schiuma, ocra, è cremosa, compatta ed ha una buona persistenza. L'etichetta cita un dry-hopping ma l'aroma apre con sentori di caramello, miele, marmellata d'arancia amara, qualche sentore resinoso; non esattamente l'immagine della freschezza o di quel profumo di fiori di luppolo che ci si attenderebbe. In bocca si procede più o meno sullo stesso percorso, con una parte maltata molto solida (biscotto e caramello), marmellata d'arancio e poi un amaro deciso, pungente/pepato e resinoso. Il corpo medio e l'amaro non la rendono esattamente scorrevole e facile da bere come dovrebbe essere un'American Pale Ale, dando piuttosto l'impressione di avere nel bicchiere una muscolosa IPA o, se vogliamo far nascere degli ibridi, una Extra Pale Ale. La deriva amara che caratterizza la seconda parte della bevuta sfocia in un lungo retrogusto resinoso e vegetale, rompendo definitivamente gli argini; al tempo stesso l'alcool si mostra per quello che è, senza fare grossi sconti a chi beve. L'ho provata anche spillata a pompa, direttamente al birrificio, ricavandone l'identica impressione. Lotto non all'altezza della altre produzioni Statale Nove, che ho sempre trovato molto bilanciate e facili da bere, e neppure della sorella minore 426 Hemi, un'altra APA molto gustosa dalla quale si differenzia completamente. Formato: 75 cl., alc. 7.5%, IBU 55, lotto 245, scad. 31/12/2013, pagata 6.50 Euro (birrificio).
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