lunedì 24 giugno 2013

Camden Town Camden Pale Ale

All'inizio degli anni '90 andavo a Camden Town, a Londra, per quella che era la sua attrattiva turistica principale: un pittoresco mercato (fondato nel 1973) pieno di piccole bancarelle che potremmo definire generalmente come "alternative", in una zona molto giovane e vibrante della città; per un appassionato di musica significava passare un'intera giornata tra banchi che vendevano dischi usati, rari, bootlegs, vhs pirate di concerti, magliette ed altre cose che in Italia arrivavano con il contagocce. Oggi è possibile trovare tutto questo con un semplice click su Ebay, ed oggi il famoso mercato di Camden è sempre affollatissimo durante il weekend ma, visitarlo di nuovo qualche anno fa, mi ha profondamente riempito di tristezza. Gli affitti dei locali che nel frattempo sono aumentati hanno allontanato i rivenditori indipendenti ed "alternativi", sostituendoli con marchi più noti e commerciali e le bancarelle del mercato sono ormai quasi un monopolio di venditori cinesi o indiani, per un "alternativo" che ormai coincide con la parola "paccottaglia". Il dubbio "sono cambiato io o è cambiata Camden" è durato il tempo di pochi secondi. Se comunque non resistete alla curiosità di andare ugualmente a The Stables Market, potete in seguito riprendervi dalla delusione facendo un chilometro a piedi e visitare, sotto le immancabili arcate  della linea ferroviaria, la Camden Town Brewery. Sagacemente aperta nel 2010 in uno dei quartieri dalla più alta densità giovanile - e turistica, nei weekend - di Londra, Camden Town è in poco tempo diventato il terzo produttore di birra della capitale, dietro a Fullers e Meantime grazie anche all'apertura, a Marzo 2012, del Camden Town Brewery Bar, dovete potrete bere la birra direttamente da chi la produce e la vende a circa 250 pub sparsi in tutta Londra. Responsabile di tutto questo è un australiano, Jasper Cuppaidge, stabilitosi a Londra 15 anni fa. Suo nonno, Laurie McLaughlin, ha diretto dal 1910 al 1960 la McLaughlin Brewery in Australia; alla sua morte prematura, la madre di Jasper decide prima di affidarla in gestione e poi di venderla definitivamente. Dopo aver riesumato la passione del nonno nel seminterrato dell'Horseshoe pub di Hampstead, dove ha lavorato per cinque anni, Jasper ottiene l'aiuto economico da tre amici (proprietari della catena di pub Barworks) per aprire un microbirrifici a Camden. Inizialmente vorrebbe chiamarla Mac's Brewery in onore del nonno birraio, ma il nome è già stato registrato da un produttore Neo Zelandese. Poco male, perché Camden Town Brewery, supportato da un bel progetto grafico, funziona secondo me mille volte meglio. Dall'apertura la produzione è già quadruplicata, ed al momento Cuppaidge sta cercando dei locali più grandi dove trasferirsi, aprire una specie di "gastropub" ed incrementare ulteriormente la quantità di birra prodotta; Camden Town Brewery sembra prediligere birre leggere, semplici, da bere con grande facilità e - volendo - in grossa quantità. Le uniche birre che eccedono il 5% di alcool sono due collaborazioni con birrifici americani: una Baltic Porter (con Odell), che debutta proprio a fine Giugno, ed una Imperial Lager con la Ska Brewing (6.8%). La gamma delle session beers prodotte tutto l'anno include una lager, una kellerbier, una wit, una weizen, una stout e questa American pale ale chiamata semplicemente Camden Pale Ale. L'etichetta annuncia un'impressionante batteria di luppoli: columbus, cascade, centennial, amarillo, simcoe, citra e calypso, su una base di malti Pale, Munich, Cara e Wheat. Forse ci è toccata una bottiglia poco fortunata, ma l'aroma non è certo un trionfo di profumi e di freschezza; ci sono mango, passion fruit, pompelmo, melone, caramello ma il bouquet olfattivo è - sebben pulito - poco affascinante e fragrante. La scarsa freschezza dei luppoli si riflette anche in bocca, dopo l'ingresso maltato di biscotto e cereali, andando ad appesantire la bevuta con note dolciastre di marmellata e di frutti tropicali; per fortuna c'è una buona secchezza a ripulire la bocca, con un retrogusto amaro, discretamente intenso, di scorza di pompelmo ed erbaceo. Il corpo è leggero, la carbonazione è contenuta in una bottiglia solo sufficiente che presenta un'evidente mancanza di freschezza e che risulta assai meno "sessionabile" di quello che dovrebbe. La riprova, se mai accadrà, spero di farla direttamente a Camden Town. Formato: 33 cl., alc. 4%, IBU 40,  scad. 08/10/2013, pagata 3.24 Euro (beershop, Inghilterra).

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