Periodo ricco di debutti, sul blog, sia italiani che esteri: è ora la volta del birrificio bergamasco Endorama, fondato da Simone Casiraghi nel 2010 a Grassobbio, poco distante dall'aeroporto di Orio al Serio. Scoperto il mondo delle birre artigianali grazie alle bottiglie di un amico homebrewer, Simone fa della propria passione prima un hobby, seguendo i corsi di Unionbirrai, e poi una professione. Il metal non è esattamente il nostro tipo di musica preferito, e quindi abbiamo dovuto googolare per scoprire che Endorama si ispira ad un disco dei Kreator. Il debutto in società avviene ad Ottobre del 2010, ed un anno dopo Endorama iscrive quattro birre al concorso di Birra dell'Anno che gli valgono già tre bronzi di categoria: Golconda (birre chiare d'ispirazione tedesca), Milkyman (birre scure angloamericane) e Malombra (birre chiare, bassa gradazione alcolica, ispirazione belga). Caratteristica delle produzioni del birrificio, tutte ad alta fermentazione, è proprio una gradazione alcolica contenuta, per perseguire la strada della "bevibilità" piuttosto che lasciarsi andare ad aggettivi oggi molto diffusi come "imperial" e "double". Oggi abbiamo invece una bottiglia di Vermillion (altro riferimento alla musica, questa volta ad un brano degli Slipknot), una (American) India Pale Ale la cui etichetta risulta graficamente penalizzata dalla scelta di stamparla su supporto trasparente e "solo" bicolore. Vermillion è di colore ambrato/rame, velato, con una "testa" di schiuma biancastra, fine e cremosa, dalla buona persistenza. L'aroma ci regala sentori di pompelmo e mandarino, frutta tropicale (ananas, passion fruit); pulito ed elegante, anche se non c'è quell'impressione di frutta fresca, appena tagliata, che ci piacerebbe sempre trovare in ogni IPA. In bocca la birra procede con una buona progressione equilibrata, partendo da un ingresso maltato di biscotto e caramello, un po' di frutta a richamare l'aroma (tropicale, dolce, e polpa di pompelmo) ed un crescendo finale amaro, intenso e pulito, dove convivono note di scorza di pompelmo, vegetali e lievemente resinose. Il risultato è una IPA dal corpo medio-leggero, moderatamente carbonata, godibile e facile da bere, con un buon livello di pulizia generale; in bocca ci è sembrata ancora un po' "ruvida", con un carattere grezzo che (colpa degli Slipknot ?) secondo la nostra umile opinione andrebbe ancora un po' (r)affinato. Infine, segnaliamo la solita interessante video-intervista di Mondobirra. Formato: 33 cl., alc. 5.8%, lotto VI8, scad. 30/04/2014, pagata 3.50 Euro (beershop, Italia).
Personalmente mi piacciono molto sia la birra che l'etichetta...
RispondiEliminaE pure le altre sue birre!