Inauguriamo sul blog un altro birrificio inglese, spostandoci da Londra alla campagna del Somerset, a Evercreech, dove ha trovato sede la Wild Beer Co. La fondano due fuoriusciti dalla Bristol Beer Factory; il californiano Brett Ellis (un passato da chef) ed Andrew Cooper (ex Business Development Manager alla Bristol ed accreditato Beer Sommellier); ad aiutarli c’è un altro ex-chef, Chris Boddy. Il debutto avviene ad Ottobre 2012, con bottiglie serigrafate, un bel logo ed una strategia abbastanza chiara che si evidenzia sin dal nome scelto, Wild, con un esplicito riferimento ai “lieviti selvaggi” ed alle fermentazioni spontanee; del resto, con un birraio che si chiama Brett.... La prima birra messa in commercio è la Modus Operandi (saranno contenti in Colorado, alla SKA ? ) una old ale invecchiata per 90 giorni in botte con brettanomiceti; nell’attesa di poter imbottigliare una serie di birre acide che stanno maturando in botte, il birrificio è sbarcato sul mercato con una IPA West Coast style (Madness IPA) una Fresh Hop Ale (luppoli Neozelandesi), una imperial russian stout brassata con caffè, cioccolato e vaniglia, ed un trittico di saison: Bliss (con brettanomiceti ed albicocche arrostite), Ninkasi (brettanomiceti, luppoli neozelandesi e succo di mela del Somerset) e questa Epic Saison che passeremo ad assaggiare tra qualche istante. Brett e Andrew dichiarano apertamente il loro disinteresse verso gli stili tradizionali e le real ales in cask per le quali, secondo loro, c’è già ampia offerta disponibile; il loro scopo è di entrare nel mondo della ristorazione, con birre appositamente studiate per abbinamenti gastronomici. Il birrificio già organizza diversi eventi degustazione in abbinamento con cibo ed ha anche una sezione del proprio blog/sito curata da Chris Boddy che presenta alcune ricette a base di birra. Passiamo quindi a questa saison dal nome abbastanza altisonante, Epic, brassata con un mix di luppoli americani, tra i quali Sorachi Ace (di provenienza USA). E' di colore arancio, opaco, con un generoso "cappello" di schiuma bianca, molto persistente, quasi pannosa. Naso esuberante, molto pronunciato, pulito e dal complesso profilo fruttato: mandarino, arancio, lampone e passion fruit in primo piano, con sentori di lime, ananas e banana. S'avverte anche una discreta speziatura, soprattutto pepe, con un leggero tocco rustico, lievemente polveroso. Dopo gli inebrianti profumi, immaginiamo figli di un grande dry-hopping, in bocca questa Saison "epica" arriva abbastanza leggera, con una carbonazione molto sostenuta; anche qui tanta frutta, soprattutto arancio e pompelmo, sostenuta da una timida base di pane e cereali; la prima parte della bevuta, dolce, viene bilanciata da una leggera acidità che anticipa un bel finale asciutto e ripulente, ricco di scorza di agrumi, soprattutto limone e lime. C'è anche una leggera speziatura che ben interagisce con l'effervescenza, ma il "cuore" di questa saison rimane indiscutibilmente lo straripante e profumatissimo aroma. Il livello è leggermente inferiore in bocca, dove il carattere rustico di "farmhouse ale" viene rilegato (molto) in secondo piano a favore di una energica luppolatura, intensa ma mai sopra le corde. A tratti il risultato forse ricorda maggiormente una belgian ale generosamente luppolata che una saison; se dimentichiamo però i parametri stilistici e ci concentriamo solamente su quello che c'è nel bicchiere, è una birra molto estiva e assolutamente dissetante, pulita e ruffiana quanto basta, da bere a galloni, che ben mette insieme l'anima belga ed americana (luppoli). Birrificio, ricordiamo, attivo solamente da Ottobre 2012 e dunque da tenere assolutamente d'occhio. In cantina la loro imperial stout, il cui assaggio è però rimandato al prossimo autunno/inverno. Formato: 33 cl., alc. 5%, scad. 01/10/2013, pagata 3.60 Euro (beershop, Inghilterra).
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