Dopo Bacio e Camoz, il terzo appuntamento con i bergamaschi Via Priula è con una bassa fermentazione, ovvero Loertis, ispirata alle classiche pils boeme. Una birra che guarda quindi alla tradizione ed al luppolo Saaz, visto che il nome stesso (Loertis) in bergamasco indica i germogli del luppolo. La Guida alle Birre d'Italia di Slowfood del 2013 le dà la menzione tra "le birre quotidiane", ovvero "che uniscono alla qualità organolettica caratteristiche di semplicità, eleganza ed equilibrio che le rendono perfette per ogni momento di ogni giorno". All'aspetto è di colore oro pallido, velato; la schiuma, non molto generosa, è bianca, fine e cremosa. Al naso, poco pronunciato, leggeri sentori erbacei, miele, camomilla ed una leggera nota metallica. In bocca è mediamente carbonata e leggera, giustamente "watery" per scorrere con grande velocità; troviamo note di crosta di pane, cereali, una leggere nota di miele che precede un bel taglio secco con un finale erbaceo amaricante. Bevuta molto classica, senza concessioni o derive moderne, per uno stile (pils) giocato su equilibri molto delicati che si esalta nella fragranza e nella freschezza dei propri ingredienti. La Loertis in questa bottiglia è godibile, molto rinfrescante e dissetante ma, per essere davvero memorabile, manca di freschezza all'aroma e di fragranza al gusto. Fa il suo lavoro, ma paga il dazio "dello scaffale" al quale le pils in bottiglia sono spesso soggette. Formato: 33 cl., alc. 4.6%, IBU 33, lotto 2502, scad. 30/12/2013, pagata 3.10 Euro (beershop, Italia).
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