domenica 20 marzo 2016

Aecht Schlenkerla Rauchbier Urbock

Sul blog erano già presenti la Schlenkerla Märzen, quella più famosa di tutte, e la sua sorella maggiore dedicata ai mesi più freddi dell'anno, la Eiche Doppelbock. Mancava l'autunno, e provvedo a colmare la lacuna con una bottiglia di Schlenkerla Urbock, prodotta con malto affumicato con legno di faggio: stesso procedimento della Märzen, mentre veniva utilizzata la quercia per la Doppebock.
E' una birra stagionale che matura per alcuni mesi nelle antiche grotte di roccia sotto il suolo per essere poi bevuta da metà ottobre sino al giorno dell'Epifania; la Schlenkerla Rauchbier Urbock inaugura la stagione delle Bock a Bamberga, anticipando di qualche settimana quelle di Klosterbräu, Marhs e Fässla; a inizio novembre arriva quella di Spezial e la stagione si chiude con quella di Greifenklau, disponibile solo nelle ultime due settimane di novembre. 
Il luogo ideale dove bere la Schlenkerla  Urbock è ovviamente la casa a graticcio di Dominikanerstrasse 6 a Bamberga, dove dal 1678 si trova la taverna della Brauerei Heller. Il birrificio è guidato da sei generazioni dalla famiglia Trum, con l'aiuto del birraio Michael Hanreich. Ma il proprietario  più famoso rimane senza dubbio Andreas Graser (1877-1906): dobbiamo a lui il nome Schlenkerla, indicativo della sua andatura zoppicante a causa di un incidente. Schlenkern è una vecchia parola tedesca che indica una camminata non esattamente diritta, simile a quella di un ubriaco, alla quale si aggiunge il suffisso "-la" del dialetto della Franconia.  Il birrificio si chiama Heller, ma per tutti la birra è solo Schlenkerla! 

La birra.
Assolutamente perfetta nel bicchiere, con un cremosissimo cappello di schiuma biancastra,  "croccante", compatto e dalla lunghissima persistenza: il suo colore è un limpido mogano con intensi riflessi rossastri. Il naso è ovviamene dominato dall'affumicato, che nello specifico viene accompagnato soprattutto da sentori legnosi piuttosto che da quelli di carne/speck o, se preferite, di Schwarzwälder Schinken: l'affumicatura è elegante, molto intensa e non lascia spazio a null'altro. Abbastanza diverso lo scenario che si presenta al palato, nel quale l'affumicato è solo uno degli elementi in gioco ed è molto ben integrato alla solida base maltata (caramello, pane nero, pane tostato); in sottofondo ricompaiono suggestioni legnose e di carne, accompagnate da un morbido ma diffuso calore etilico a ricordarci che si tratta di una birra prodotta per accompagnare l'arrivo dell'inverno. Il suo corpo è medio, con poche bollicine ed un'ottima morbidezza palatale: annoto anche miele di castagno, richiami fruttati di prugna ed uvetta a definire una bevuta dolce ma assolutamente ben bilanciata dal breve tocco amaricante finale che presenta note erbacee e di pane tostato, con una vaga suggestione di cioccolato e di caffè che aleggia nell'aria. Si congeda calda ed avvolgente, dolce di frutta sotto spirito.
Versione potenziata della Märzen, la Schlenkerla Urbock ne ripropone la struttura aggiungendo una bella complessità e un po' di alcool warming che ne limita solo di poco po' la facilità di bevuta rispetto alla "sorella minore". Pulitissima, molto ben fatta, ideale per riscaldarsi tra le secolari mura delle taverne nelle case a graticcio di Bamberga o anche tra le meno suggestive mure domestiche.
Una birra che è "tante belle cose", davvero.
Formato: 50 cl., alc. 6.5%, IBU 40, lotto LBJ, scad. 05/2016, 2.48 Euro (beershop, Germania).

NOTA:  la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio della bottiglia in questione e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.

Nessun commento:

Posta un commento