Le “rauchbier” o birre affumicate sono una specialità di Bamberga e di buona parte della Franconia e oggi vediamone due esempi proposti dal birrificio Rittmayer di Hallendorf, venti chilometri a sud di Bamberga.
Il birrificio oggi guidato da George Rittmayer ha ammodernato i propri impianti nel 2012 apportando alcune modifiche nel portfolio dei prodotti classici e introducendo anche la nuova gamma delle “kraftbier”.
Partiamo dalla Rittmayer Rauchbier (4.9%) che credo sostituisca quella che un tempo era la Hallerndorfer Raiterla Rauchbier; il cambiamento non mi rende molto felice, in primis per la perdita di quel suffisso “-la” (Reiter-la) tipico della Franconia e poi anche per la nuova etichetta che, onestamente, non poteva essere più brutta. Capisco che la birra abbia vinto la medaglia d’oro all’European Beer Star 2007, 2008 e 2009, ma trasformare quella coccarda in un’etichetta, al di là dell’opinione che una persona possa avere su quel tipo di concorsi, è davvero indice di poco buon gusto. Il perché sia stata abbandonata quella classica rimane per me un’incompressibile scelta commerciale.
La Rauch di Rittmayer viene ancora prodotta con il malto affumicato essiccato dal fuoco “vivo” del legno di quercia, un processo antico che risale a quando non erano ancora state inventate le tecniche (forni) di essicazione che riuscivano ad evitare il contatto diretto con il fuoco e quindi con il fumo, che veniva subito allontanato dal malto.
La birra.
Nel bicchiere è limpida, di color ambrato molto carico e forma un compatto e “croccante” cappello di schiuma ocra, molto cremosa e dalla lunghissima persistenza. L’aroma è pulito ma non particolarmente intenso e dominato dalla carne affumicata: in sottofondo leggeri sentori di legno affumicato e pane tostato. Caramello, pane nero e miele di castagno guidano il gusto in compagnia dell’affumicato che, rispetto al naso, si ritaglia un ruolo da comprimario; la birra scorre benissimo, con poche bollicine ed una consistenza acquosa adatta a bevute seriali. C’è giusto una punta di diacetile, peraltro tollerabile, e un finale in cui l’amaro del pane tostato è appena accennato: il retrogusto è di nuovo dolce, con il caramello avvolto da un filo affumicato. Anche al palato non c'è una grande intensità, la birra è pulita e ben equilibrata ma nella sua semplicità non regala particolari emozioni; una bevuta discreta ma nella zona (Schlenkerla e Spezial) ci sono affumicate di ben altro livello.
Dal malto affumicato passiamo a quello torbato, protagonista della Smoky George, inserita nella linea “kratbier” e sorella maggiore (7%) della Smokey George (5%) già descritta in questa occasione. Il malto (affumicato su fuoco di torba anziché legno) arriva dalla Scozia e la birra è stata realizzata con la collaborazione del Whisky Club di Norimberga; rispetto alla Smokey (5%) aumenta il grado alcolico ma diminuisce il formato, scegliendo il 33 centilitri che si rivelerà poi appropriato.
La birra.
Nel bicchiere è limpida, di color ambrato molto carico e forma un compatto e “croccante” cappello di schiuma ocra, molto cremosa e dalla lunghissima persistenza. L’aroma è pulito ma non particolarmente intenso e dominato dalla carne affumicata: in sottofondo leggeri sentori di legno affumicato e pane tostato. Caramello, pane nero e miele di castagno guidano il gusto in compagnia dell’affumicato che, rispetto al naso, si ritaglia un ruolo da comprimario; la birra scorre benissimo, con poche bollicine ed una consistenza acquosa adatta a bevute seriali. C’è giusto una punta di diacetile, peraltro tollerabile, e un finale in cui l’amaro del pane tostato è appena accennato: il retrogusto è di nuovo dolce, con il caramello avvolto da un filo affumicato. Anche al palato non c'è una grande intensità, la birra è pulita e ben equilibrata ma nella sua semplicità non regala particolari emozioni; una bevuta discreta ma nella zona (Schlenkerla e Spezial) ci sono affumicate di ben altro livello.
Dal malto affumicato passiamo a quello torbato, protagonista della Smoky George, inserita nella linea “kratbier” e sorella maggiore (7%) della Smokey George (5%) già descritta in questa occasione. Il malto (affumicato su fuoco di torba anziché legno) arriva dalla Scozia e la birra è stata realizzata con la collaborazione del Whisky Club di Norimberga; rispetto alla Smokey (5%) aumenta il grado alcolico ma diminuisce il formato, scegliendo il 33 centilitri che si rivelerà poi appropriato.
Limpida e ambrata, anch'essa forma una perfetta "testa" di schiuma bianchissima, cremosa e compatta dalla lunghissima persistenza. L'affumicato/torbato al naso è quasi esplosivo, proponendosi nelle forme di carne/speck, legno, formaggio e anche un pochino di gomma bruciata; qualche lieve sentore floreale non basta però a donarle un po' di eleganza che, in questo caso, viene sottomessa dall'intensità. Anche in bocca c'è una netta presenza torbata ad affiancare le sfumature di cuoio e carne a loro volta bilanciate dal caramello e dal biscotto. Il breve finale leggermente tostato (pane) e il retrogusto dolce sono gli stessi della Raiterla/Rauchbier, ma l'affumicato è molto più in evidenza. Il corpo medio e le poche bollicine non le impediscono di scorrere linearmente e l'alcool è ben nascosto ma il suo limite, peraltro lo stesso della Smokey George 5%, è costituito dal tanto affumicato che inizia rapidamente a saturare il palato senza concedere tregua. L'intensità complessiva è senz'altro superiore a quella della Rauchbier, ma in questo caso ammetto che sarebbe stato difficile finire mezzo litro: bene i trentatré centilitri ma la bevuta è davvero troppo sbilanciata "dal fumo". Anche per lei vale quanto già detto in precedenza: discreta ma nei dintorni di Bamberga ci sono birre affumicate decisamente migliori.
Nel dettaglio:
Rittmayer Rauchbier, alc. 4.9%. IBU 22, scad. 24/05/2016Smoky George, alc. 7%, lotto 08:12 P, scad. 25/08/2016.
NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio della bottiglia in questione e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
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