Ritorna il birrificio Hammer - Italian Craft Beer, incontrato per la prima volta lo scorso giugno 2015 con una delle prime cotte prodotte della Wave Runner IPA. Hammer ha sede a Villa d'Adda (BG), ed è di proprietà della famiglia Brigati, da tempo titolare di un mollificio: è Fausto il membro della famiglia ad essere stato contagiato dalla passione per la buona birra e ad aver coinvolto nella costruzione di un birrificio anche il fratello Roberto ed il padre Angelo. Fausto ha alle spalle qualche esperienza di homebrewing ed un corso Unionbirrai sull'apertura di un birrificio: in una superficie di 1300 metri quadrati, viene installato un impianto automatizzato da 20 hl. con sala cottura Flex-Bräu (EasyBrau), cinque fermentatori con serbatoi da 2500 litri ed una linea d'imbottigliamento a pressione isobarica. In sala cottura troviamo Marco Valeriani, classe 1981, proveniente dal Birrificio Menaresta.
Hammer non ha ancora spento la prima candelina e la sua gamma si sta già ampliando: oltre alle birre “base” prodotte regolarmente, come Riverside (Pale Ale), Bulk (Porter), Asia (Blanche), Westfalia (Koelsch), Spring (Amber Ale), Wave Runner (IPA), Killer Queen (Double IPA), Black Queen (Black IPA) e Daarbulah (Imperial Stout), si aggiunta una serie “parallela” chiamata Workpiece comprendente una Imperial IPA , una Pacific IPA, una Session IPA ed una Keller Pils.
Valeriani si è fatto conoscere in Italia per le sue ottime birre luppolate, e per sfatare il cliché stappiamo oggi la Bulk Porter; la descrizione commerciale indica che è stata “prodotta con una miscela unica di malti torrefatti e caramellati, e con piccole dosi di malto affumicato e torbato”.
Nel bicchiere è nera e forma appena un paio di dita scarse di schiuma beige scuro, cremosa e abbastanza fine ma non molto persistente. Il naso è essenziale ma molto pulito e non privo di una certa finezza, soprattutto per quel che riguarda il caffè in chicchi che domina la scena, affiancato dai profumi di orzo ostato e caffè liquido. Il suo corpo medio e la carbonazione molto contenuta la rende morbida pur consentendole si scorrere con grande facilità: volendo essere proprio (ma proprio) pignoli mi sembra lievemente slegata tra gusto ed acqua, come sensazione tattile. L’intensità al palato è davvero notevole, ricca soprattutto di caffè e tostature, con qualche intermezzo di cioccolato amaro e una patina dolce, in sottofondo, di caramello. Anche il gusto è piuttosto semplice, con pochi elementi in gioco ma molto ben disposti, valorizzati da un ottimo livello di pulizia; la componente amara è molto importante, con tostature e caffè parzialmente stemperate ed alleggerite dall’acidità dei malti scuri. Chiude coerente con un lungo retrogusto di caffè e tostature, impreziosito da sfumature di cioccolato amaro e torba. Una (robusta) porter solida e molto caratterizzata dal caffè, pulita e molto intensa, di una precisione quasi chirurgica, forse un po' avara di emozioni ma capace di soddisfare completamente chi se la trova nel bicchiere.
Formato: 33 cl., alc. 5.8%, IBU 45, lotto 281A, imbott. 10/2015, scad. 31/10/2016, 4.00 Euro (beershop, Italia)NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
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