Dal birrificio Rittmayer di Hallerndorf (Franconia) dal 1422 nelle mani della omonima famiglia e guidato oggi da George, ecco due interpretazioni di birra al frumento. La prima guarda alla tradizione ed è una classica Hefeweizen, la seconda cerca invece di portare po' di modernità in Franconia abbinando il frumento ad un luppolo americano.
La Hallerndorfer Hefeweissbier si trova nella classica bottiglia da mezzo litro con tappo meccanico; il suo colore pallido ed opaco oscilla tra il dorato e l’arancio, mentre la bianca schiuma risulta compatta, quasi pannosa, con una buona persistenza. L’aspetto è da manuale ma all’aroma non è tutto a posto; i fenoli sono abbastanza fuori controllo, con una speziatura quasi soffocante di chiodo di garofano e coriandolo che si mescola a qualche vampata di plastica bruciata. Gli esteri fruttati (banana) ed il cereale quasi faticano a farsi sentire, in un bouquet tutt’altro che piacevole da annusare. Al palato la birra scorre leggera e veloce ma la bassa carbonazione le toglie buona parte della vitalità necessaria: banana e cereali sono presenti, di tanto in tanto spunta qualche gradevole nota di albicocca e forse di mango a disegnare un interessante profilo di Hefeweizen molto fruttata; purtroppo anche in bocca c’è qualche problemino, a partire da una leggera infezione lattica inizialmente quasi inavvertibile ma che pian piano mette fuori la testa dal guscio con l’innalzarsi della temperatura. Il risultato ottenuto (involontariamente) sarebbe anche gradevole, con il lieve lattico ad accompagnare l’acidità del frumento, non fosse che ogni tanto emerge una leggera sensazione di frutta marcia a rovinare la festa. La birra si riesce comunque a bere, la sua funzione dissetante la compie, ma le perplessità rimangono.
Fa invece parte della linea "Kraft" lanciata di recente da Rittmayer la Summer 69, nel formato 33 centilitri: è anch'essa una birra che impiega una percentuale (sconosciuta) di frumento, un luppolo americano (Amarillo) e, se ho ben capito, un ceppo di lievito anglosassone anziché quello da Hefeweizen.
All'aspetto è opaca e di colore oro carico con venature arancio; piuttosto modesto il cappello di schiuma, biancastro e cremoso ma rapido nel dissiparsi. Al naso c'è solo un accenno di banana, mentre sono soprattutto i profumi tropicali (mango), d'agrumi e bubble gum a caratterizzare l'aroma, intenso ed elegante. Il gusto prosegue nella direzione indicata senza compiere nessuna deviazione: nonostante la gradazione alcolica dichiarata (5.9%) non sia proprio da session beer estiva questa Summer 69 si comporta proprio come se lo fosse. Facilissima berla e veder passare rapidamente un po' di banana, bubble gum, agrumi e mango: la pulizia c'è, l'attenuazione non è invece impeccabile e le viene in soccorso il finale leggermente amaro e zesty. Il corpo è medio, le bollicine anche qui sono un po' sottotono ma la bevuta è complessivamente molto soddisfacente; non si tratterebbe di una Hefeweizen con luppoli americani ma il risultato non è alla fine troppo distante da quella idea e convince.
Nel dettaglio:
Hallerndorfer Hefeweissbier, formato 50 cl., alc. 5%, IBU 11, lotto21:11 S, scad. 07/04/2016Hallerndorfer Summer 69, format 33 cl., alc. 5.9%, lotto 00:44 S, scad. 25/08/2016
NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio della bottiglia in questione e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
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