lunedì 14 marzo 2016

Ritter St. Georgen Ritter 1645 Ur-Märzen & Weißenoher Altfränkisch Klosterbier

Dalla Germania oggi due birre accumunate dal loro richiamo alla storia e alla tradizione, a quell’“originale", "primordiale", "antico"  veicolato dai suffissi “Ur-“ ed “Alt-“ che compongono i loro nomi: la Ritter 1645 Ur-Märzen del birrificio Ritter St. Georgen e la  Altfränkisch Klosterbier della Klosterbrauerei Weißenohe.  
Il primo si trova nel centro di Nennslingen, una cinquantina di chilometri a sud di Norimberga, mentre per incontrare il secondo bisogna spostarsi più a nord, a Weißenohe, Alta Franconia,  cinquanta chilometri da Bamberga. Attenzione a non confondere Ritter St. Georgen con la St. Georgen Bräu di Buttenheim, cosa che stavo per fare.  
Il birrificio del "Cavaliere Giorgio" produce circa 10.000 hl l'anno ed è oggi guidato dal birraio Dietmar Gloßner; celebra il suo anno di fondazione con una "Ur-Märzen 1645" che porta in etichetta il motto latino "Fortes fortuna adiuvat", "il destino favorisce chi osa". A non osare molto è invece la bottiglia di oggi, che ripropone la tradizione senza spingere con convinzione il piede sul pedale dell'intensità. 

La birra.
Si colora tra l'oro antico e l'ambrato, è limpida e forma un "croccante" e compatto cappello di schiuma ocra, cremosa, dall'ottima persistenza. Pane, cereali e miele compongono il bouquet olfattivo dove emerge anche qualche tocco floreale e di biscotto; la pulizia c'è, la fragranza è discreta, l'intensità è piuttosto bassa ma non è certo uno stile dal quale aspettarsi esplosioni aromatiche. La bevuta è costruita su di un impeccabile equilibrio teso a favorire la massima facilità di bevuta: ritornano pane, biscotto, cereali e miele per un dolce bilanciato da un tocco finale di mandorla amara. La carbonazione è bassa, la birra scorre bene anche se c'è un filo di diacetile ad "imburrare" un pochino il palato; poca intensità, poche emozioni ed alcool (5.5%) quasi impercettibile: il necessario c'è e, anche se un po' penalizzato dalla versione in bottiglia, lascia comunque un ricordo positivo. Se potete andate a provarla alla Bräustüble che si trova proprio accanto al birrificio.

Per trovare quello che manca nella Ritter 1645 Ur-Märzen bisogna invece stappare la Altfränkisch Klosterbier di Weißenoher. Il 1052 è la data di fondazione dell'abbazia benedettina di Weissenohe, consacrata a San Bonifacio, nella quale i monaci produssero birra sino al 1803, quando a causa della secolarizzazione il monastero fu definitivamente dissolto e venduto a privati. Nel 1827 il birraio Friedrich Kraus acquista fattoria, taverna e birrificio, rimettendolo in funzione; oggi lo guida la quinta generazione di discendenti, Katharina ed Urban Winkler, con l'aiuto dal 2010 del birraio Martin Pelikan che produce circa 20.000 hl l'anno. Weißenohe significa "luogo del bianco ruscello", nome dato al vicino fiume Kalkack le cui acque hanno originato le profonde falde acquifere utilizzate dal birrificio attraverso i due pozzi di proprietà. Tutte le  birre possono essere assaggiate all'adiacente Wirtshaus das Klosterbrauerei.

La birra.
Malto Vienna e luppolo Hersbrucker proveniente dai campi intorno a Weißenohe costituiscono la base della Altfränkisch Klosterbier che Ratebeer incasella tra le Märzen mentre il birrificio la descrive come una "landbier" della tradizione francone, ovvero una birra "di campagna" quotidiana e facile da bere.  Limpida e splendente nel suo dorato antico, con un impeccabile "testa" di schiuma biancastra, cremosissima, compatta, dalla lunga persistenza. In questo caso la semplicità è supportata da un'eccellente pulizia e, elemento fondamentale, da una buona fragranza dei malti. Il naso è dolce nei profumi di fiori, miele, pane e fette biscottate appena sfornate, invitando subito a portare il bicchiere alla bocca. In bocca ritornano gli stessi elementi che - di nuovo - fragranza e pulizia valorizzano al massimo in un'intensità di tutto rispetto che non intacca assolutamente la facilità di bevuta. L'accenno di diacetile non penalizza una bevuta di pane/cereali/biscotto e miele, dolce ma ben bilanciata da un finale lievemente amaro di mandorla ed erbaceo. Poche bollicine, corpo medio, perfetta scorrevolezza affiancata ad una gradevole morbidezza senza nessun scivolone nell'acquoso. Una birra dall'ottimo profilo maltato, di quelle che si prestano ad accompagnarti silenziosamente nel corso di una serata senza mai reclamare attenzione. Ha retto bene il passaggio in bottiglia, ma è chiaramente in loco che dovreste andare a provarla. 

Nei dettagli:
Ritter St. Georgen Ritter 1645, formato 50 cl., alc. 5.5%, scad. 07/06/2016, 0.97 Euro (supermercato, Germania).
Weißenoher Altfränkisch Klosterbier, formato 50 cl., alc. 5.1%, lotto 1346, scad. 17/05/2016, 0.93 Euro (supermercato, Germania).

NOTA:  la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio della bottiglia in questione e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.

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