Nuovo appuntamento con il birrificio Bi-Du di Olgiate Comasco, guidato da Beppe Vento; dopo un salto nella tradizione tedesca con la Rodersch ed uno in quella belga con la Jugnior, è il momento di attraversare lo stretto della manica ed assaporare la tradizione anglosassone con la Porter chiamata Confine. Non spenderò più di due parole sull'etichetta, fedele alla grafica Bi-Du; simpatica, divertente finche vuoi ma, per il mio gusto personale, assolutamente improponibile.
Per fortuna dietro alla discutibile apparenza c'è tanta, tanta sostanza in questa Confine; il "vestito" è inappuntabile, marrone scurissimo, ai confini del nero, con "due dita" di schiuma nocciola, fine e cremosa, molto persistente. Nero l'aspetto e nero l'aroma, con tostature, liquirizia, caffè, polvere di cacao e qualche lieve sentore di frutti di bosco (mirtillo, ribes nero); il livello di pulizia è alto, un po' meno quello dell'intensità e dell'eleganza. Altro discorso al palato, dove invece questa porter "robusta" (6%) offre una grande intensità che la riscatta dal timido benvenuto olfattivo: domina il caffè, con un contorno di tostature, liquirizia e mirtilli. A completare ci sono delle leggerissime sfumature di cioccolato e di tabacco. Caratterizzata da un "mouthfeel" davvero superbo, morbida, cremosa e scorrevole al tempo stesso, con poche bollicine ed un corpo medio. I malti tostati le donano una bella acidità finale, preludio ad un retrogusto intenso di tostature e di caffè. E' una porter "sincera", più sostanziosa che elegante, con pochi fronzoli e tanto gusto; berla è un po' come ritornare all'origini del suo stesso nome. Porters, i facchini della Londra di inizio '800 che non vedevano l'ora di chiudere il proprio turno di lavoro per fondarsi in un pub a bersi una ricostituente pinta di "porter", lo stile più in voga in quel periodo.
Formato: 37.5 cl., alc. 6%, lotto 434, scad. 30/09/2015, pagata 4.80 Euro (foodstore, Italia)
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