Avevo incontrato il pirata Störtebeker cinque anni fa, nel 2009, quando il birrificio si chiamava ancora Stralsund Brauerei; nel 2011 è avvenuto il cambio di nome in Störtebeker BrauManufaktur. La produzione continua comunque (dal 1827) a Straslund, in Pomerania, regione all'estremo nord della Germania. Il cambio di nome ha portato anche un rinnovamento grafico delle etichette, con delle note abbastanza inusuali da parte di un birrificio commerciale, e per lo più tedesco. Sul retro vengono infatti riportati gli ingredienti, quasi un tocco "craft": segale, frumento, malto tostato e caramello, luppolature di Perle e Magnum, ed anche alcune note gustative.
Come il nome fa intuire, questa Störtebeker Roggen-Weizen è una weizen prodotta con una percentuale indefinita di segale, proveniente - come tutti anche gli altri ingredienti - da agricoltura biologica.
Nel bicchiere è di colore ambrato, con riflessi ramati; la schiuma è pannosa e compatta, biancastra, ed ha una buona persistenza. Il naso offre i classici sentori di una weizen: banana matura e chiodi di garofano, con caramello, vaniglia ed una nota abbastanza inusuale di pancetta affumicata.
Il corpo è medio-leggero, un po' penalizzato dalla presenza di pochissime bollicine che, unite alla consistenza acquosa, la rendono un po' sfuggente. Il gusto ripropone la banana matura, il caramello e la vaniglia, per un percorso dolce che sfocia in un finale abboccato non particolarmente intenso, dove però c'è un inattesa note di cioccolato al latte. Si beve a velocità supersonica, quasi come l'acqua, e qualche bollicine in più le avrebbe senz'altro giovato. Weizen onesta, nella quale non ho sinceramente avvertito l'apporto (rustico o speziato) della segale, dalla discreta intensità; svolge il suo compito di dissetare a basso prezzo, senza particolari pregi o difetti. Ma a volte basta ed avanza.
Formato: 50 cl., alc. 5.4%, scad. 24/01/2015, pagata 1,27 Euro (supermercato, Germania).
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