Non è certamente famosa come la sua sorella maggiore Pliny The Elder, ma la Blind Pig di Russian River è una India Pale Ale che non ha nulla da invidiarle. Il suo nome riporta alle origini della carriera di Vinnie Cilurzo, alla Cilurzo Winery di Temecula, un centinaio di chilometri a nord di San Diego. Nonostante provenisse da una famiglia di viticoltori, a partire dal 1988 si diletta assieme agli amici con l'homebrewing: "dopo aver prodotto la mia prima birra, capii che era quello che avrei voluto fare per il resto della mia vita", dirà poi. Si iscrive al college a quella che potrebbe essere l'equivalente della nostra scuola alberghiera e, influenzato da un viaggio in Belgio, decide nel 1994 di aprire un brewpub a Temecula con alcuni soci, chiamandolo Blind Pig Brewing Company. Ma la Craft Beer Revolution americana non è ancora esplosa, ed i bevitori di Temecula non sembrano gradire particolarmente la IPA, la Golden Ale ed il Barley Wine che vengono prodotti. Il brewpub ha vita breve, ma l'esperienza è importante perché è lì che (secondo alcuni) viene inventata la prima Double IPA americana, dove una quantità esagerata di luppolo viene utilizzata da Cilurzo - ammetterà lui stesso - principalmente per "mascherare" i difetti delle birre prodotte dall'impianto antiquato del brewpub. Secondo altri, la prima Double IPA americana sarebbe stata la IIPA prodotta all'inizio degli anni novanta dalla Rogue.
Dopo tre anni passati a lavorare al ritmo di cento ore la settimana, Vinnie vende la sua quota del Blind Pig e si trasferisce con la moglie Natalie più a nord, a Santa Rosa (una settantina di chilometri da San Francisco), nella contea di Sonoma dove vive anche sua sorella. In pieno territorio vinicolo, Cilurzo viene assunto come birraio dalla Korbel and Benziger, dei produttori di vino che avevano deciso di lanciarsi nel business della birra: "era un'azienda molto grande, ed era bello perché siccome non sapevano molto sulla birra mi lasciavano fare quello che mi pareva". Vinnie inizia con il piede giusto, e già nel 1999 la Russian River Brewing Company ottiene la nomination di "Small Brewing Company of the Year" al Great American Beer Festival. Ma la passione dei viticoltori per la birra non dura molto, e nel 2002 offrono a Cilurzo, che ovviamente accetta, l'acquisto della Russian River Brewing Company.
Nel 2004 Vinnie apre le porte di una seconda location, il Brewpub in centro a Santa Rosa, mentre nel 2008, ad un paio di miglia di distanza, viene inaugurato il nuovo birrificio, più capiente, che ospita un vecchio impianto di Dogfish Head.
Vi è venuta sete? Passiamo alla sostanza. La Blind Pig IPA di Russian River viene prodotta da Cilurzo per la prima volta nel 1994 a Temecula; siamo ancora alla Blind Pig, ed ecco appunto la Blind Pig IPA. Il brewpub chiude definitivamente le porte un paio di anni dopo la dipartita di Cilurzo, che può così riutilizzare il nome di quella birra anche a Santa Rosa; la ricetta viene solamente aggiornata con nuove varietà di luppolo che non erano ancora disponibili ai tempi di Temecula.
Nel bicchiere è del classico colore di una IPA della West Coast: tra il dorato e l'arancio, quasi limpido, con una bella testa di schiuma "croccante", bianca, cremosa e molto persistente. La bottiglia freschissima, con appena una decina di giorni di vita sulle spalle, permette di apprezzarne l'elegantissimo aroma: fiori ed agrumi (mandarino, pompelmo, arancia), frutta tropicale (melone, ananas, mango) con una leggerissima presenza di erba umida, appena tagliata. C'è una grande pulizia e grande equilibrio tra tutti gli elementi, caratteristiche che si ritrovano anche in bocca. Ingresso di crosta di pane seguito da una freschissima macedonia di frutta tropicale e di agrumi che ripropongono gli stessi profumi dell'aroma. Il tutto all'insegna del massimo equilibrio, della freschezza e della facilità di bevuta; l'amaro che bilancia il dolce è delicato, con note di pompelmo e, molto leggere, di resina. Banditi gli eccessi, nessuna vagonata di luppolo ad annientare il palato: l'alcool è 6.25% ma questa Blind Pig è una birra che potresti bere tranquillamente per tutta la sera, senza neppure accorgertene. Il corpo è medio, la carbonazione è contenuta con il risultato di una birra morbidissima al palato, che scorre quasi accarezzandolo. Abbagliati dalle mode, la potreste trovare deludente: non è un cocktail di frutta e neppure una spremuta di pino. La sorella minore della (Double IPA) Pliny The Elder ne ripropone in toto le caratteristiche principali: una birra pulitissima, fragrante, secca e semplicissima da bere, magistralmente eseguita.
La sua etichetta enfatizza con una simpatica cornicetta la necessità di berla fresca e di non lasciarla assolutamente invecchiare: una raccomandazione quasi superflua, visto la velocità con la quale le birre di Russian River spariscono dai frigoriferi dei negozi e dei supermercati.
Formato: 51 cl., alc. 6.25%, IBU 70, imbott. 14/08/2014, pagata 3,93 Euro (5,20 $, birrificio).
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