Nei miei assaggi dello scorso anno del Birrificio Settimo di Carnago (Va) mi è mancata Nuce, una birra che volevo provare ma che non riuscii a recuperare. Rimedio con un anno di ritardo, proprio nel periodo in cui il birrificio ha annunciato un importante avvicendamento in sala cottura. Il birraio Nicola "Nix" Grande ha infatti lasciato Settimo per iniziare la propria avventura al Birrificio Etnia, in provincia di Pavia; i tre anni da lui passati a Carnago sono stati sufficienti per rivoluzionare completamente la gamma produttiva, spostandosi dalla Germania al Belgio e raccogliendo consensi in tutta Italia.
La sua eredità viene raccolta da un altro ex-homebrewer, Cristian Pizzi, tra l'altro netto vincitore (primo e secondo posto) del concorso indetto nel 2014 da Malto Gradimento. A lui il difficile compito di non far rimpiangere Nicola Grande, mantenendo il livello qualitativo delle birre attuali e - suppongo - proporre anche qualche novità.
Passiamo dunque all'assaggio di Nuce, una "abbey dubbel" che debutta nei primi mesi del 2012, quindi non molto tempo dopo l'arrivo di Grande a Settimo; la sua presentazione ufficiale si tiene al brewpub il 22 marzo.
La bottiglia in questione è del 2013 e quindi vede ancora la mano dell'ormai ex-birraio pugliese di Settimo.
Il colore è il classico "tonaca di frate", torbido, con riflessi ambrati; la schiuma è piuttosto modesta, cremosa, di colore beige chiaro e poco persistente. L'aroma è molto pulito, mentre l'intensità è solamente discreta: caramello, uvetta, prugna sciroppata, banana matura, frutta secca, biscotto (speculoos), Al palato arriva molto poco carbonata, con un gusto che riprende in toto l'aroma: biscotto, caramello, uvetta, banana matura, frutta secca ed un delicata speziatura. Il corpo è medio, il finale è leggermente amaro di mandorla, lievemente astringente; il retrogusto è abbastanza corto e dolce, caratterizzato da un morbido tepore etilico, caramello e frutta sotto spirito. Dubbel pulita e dall'ottima intensità che non pregiudica assolutamente la facilità di bevuta; la bottiglia mi è sembrata tuttavia un po' stanca e fiacca in bocca, leggermente slegata, con le poche bollicine presenti che non le hanno dato una mano a risollevarsi. Spero di poterla tornare ad incontrare in condizioni ottimali.
Formato: 33 cl., alc. 7.2%, lBU 30, lotto 08613, scad. 06/16 (?), pagata 4.40 Euro (beershop, Italia).La bottiglia in questione è del 2013 e quindi vede ancora la mano dell'ormai ex-birraio pugliese di Settimo.
Il colore è il classico "tonaca di frate", torbido, con riflessi ambrati; la schiuma è piuttosto modesta, cremosa, di colore beige chiaro e poco persistente. L'aroma è molto pulito, mentre l'intensità è solamente discreta: caramello, uvetta, prugna sciroppata, banana matura, frutta secca, biscotto (speculoos), Al palato arriva molto poco carbonata, con un gusto che riprende in toto l'aroma: biscotto, caramello, uvetta, banana matura, frutta secca ed un delicata speziatura. Il corpo è medio, il finale è leggermente amaro di mandorla, lievemente astringente; il retrogusto è abbastanza corto e dolce, caratterizzato da un morbido tepore etilico, caramello e frutta sotto spirito. Dubbel pulita e dall'ottima intensità che non pregiudica assolutamente la facilità di bevuta; la bottiglia mi è sembrata tuttavia un po' stanca e fiacca in bocca, leggermente slegata, con le poche bollicine presenti che non le hanno dato una mano a risollevarsi. Spero di poterla tornare ad incontrare in condizioni ottimali.
NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
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