Doraemon è un personaggio creato dall’artista Fujiko Fujio, alias il duo giapponese Hiroshi Fujimoto e Motoo Abiko; nato come Manga nel 1969, ha ottenuto successo in Italia come cartone animato, in una serie televisiva trasmessa in Giappone dal 1973 al 2005. Doraemon esordisce in Italia a novembre del 1983 su Rai2, con nomi dei personaggi diversi dagli originali, ad eccezione di Doraemon: Nobita fu ad esempio rinominato Guglia e Shizuka diventò Susy. La seconda serie, datata 2003, fu invece trasmessa da Italia Uno mantenendo i nomi originali dei personaggi originali. Il successo di Doraemon ha poi generato molti film, gadgests, peluche e videogiochi, oltre ad un musical; nel 2008 è stato proclamato “ambasciatore degli anime nel mondo” dal Ministro degli Esteri giapponese, per promuovere la cultura del fumetto giapponese in tutto il mondo
Nel 2014 è arrivato infine il primo film in 3D, mentre i vecchi episodi di Doraemon continuano ad essere trasmessi sui canali del digitale terrestre.
Per chi non conoscesse Doraemon (il nome significa più o meno “randagio”), riassumo: si tratta di un gatto-robot arrivato dal ventiduesimo per aiutare Nobita, un ragazzino di dieci anni, ad andare bene a scuola e a sopravvivere nei confronti dei bulli del quartiere. Il gatto possiede una sorta di tasca “quadrimensionale”, chiamata “gattapone” , dalla quale estrae dei gadget futuristici chiamati “ciuski”: grazie a questi dispositivi Nobita riesce a risolvere i propri problemi o a vendicarsi dei torti subiti dai suoi amici/nemici. Ma quasi sempre egli si spinge sempre oltre il limite, utilizzando in modo inopportuno i “ciuski” e finendo col ritrovarsi in situazioni ancora peggiori di quelle che intendeva risolvere: sarà come al solito Doraemon a tirarlo fuori dai guai e ad impartirgli la “lezione di vita” con la quale ogni episodio si conclude. Un esempio di alcuni Ciuski (o Ciusky) ? La Dokodemo, una porta magica che permette di viaggiare ovunque, semplicemente attraversandola; il Copter, un cappello-elica che fa volare, il mantello dell'invisibilità, la Borsa Cercatutto, per recuperare qualsiasi oggetto, il Pane Memorizzante (una fetta di pane che, se appoggiata sui libri di scuola e subito dopo mangiata, permette di memorizzare la lezione) e gli Adesivi Amorevoli che fanno apparire belli anche i lati negativi di una persona.
E proprio ai Ciuski è “dedicata“ la birra allo zenzero che Extraomnes presenta al Bere Buona Birra di Milano a fine Ottobre 2014; come riporta il blog di Malto Gradimento, l’idea per questa birra sono state alcune belle esperienze dell’estate 2014 per il birraio Luigi “Schigi”, peraltro appassionato spettatore di Doraemon: il GBBF di Londra, con l’assaggio di molte birre allo zenzero, e la passione per il cocktail “Ginzen” inventato dal “Rita” di Milano, una sorta di moijto in cui la menta viene sostituita con lo zenzero, una spezia usata in diverse birre natalizie della tradizione belga, alla quale il birrificio Extraomnes da sempre s’ispira.
Nel bicchiere arriva di color oro pallido, velato, con un inappuntabile cappello di schiuma bianca, fine, compatta e cremosa, molto persistente. Al naso, pulito, leggermente rustico ed intenso, spiccano gli agrumi (lime, limone, mandarino), la speziatura del lievito (tipo saison ? provo a indovinare) ed il dolce della polpa d'arancia; lo zenzero ovviamente c'è, ma non è assolutamente in primo piano. In bocca è vivacemente carbonata, leggera e la bevuta procede agile e veloce nella stessa direzione imboccata dall'aroma: soprattutto agrumi, con scorza e dolce polpa di mandarino e arancio che si bilanciano a vicenda, su una base di crosta di pane e crackers. C'è ancora qualche nota dolce di pesca primae della chiusura spiccatamente "zesty" ed un po' erbacea, dove emerge lo zenzero, leggermente piccante ma soprattutto molto rinfrescante. Potrei scrivere che c'è tanto Belgio nel bicchiere, ma preferisco invece dire che c'è tanta Extraomnes: quegli standard di pulizia e di facilità di bevuta (nella propria interpretazione della tradizione belga) ai quali il birrificio di Marnate ci ha ormai abituato: qui ritroverete echi di Hopbloem, Zest, Wallonië, delle quali la Ciuski - pur non rappresentando un'assoluta novità - ne è una riuscitissima variazione. L'uso dello zenzero è delicato, quasi parsimonioso, senza arrivare a caratterizzare la birra ma costituendone solamente una piacevole sfumatura, anche per chi (come me) non lo ama particolarmente.
Febbraio non è senza dubbio il suo mese ideale, ma se cercate un "ciuski", un qualcosa di magico per far improvvisamente scomparire caldo e sete nei mesi più caldi dell'anno, ecco a voi una super-rinfrescante Belgian Ale allo zenzero.
Formato: 33 cl., alc. 4.9%, lotto 353 14, scad. 31/07/2016, pagata 3.50 Euro.
NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
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