Noirefontaine è un piccolo villaggio che si trova a nord del paese di Bouillon, nella provincia del Lussemburgo belga. Nel 1994 Nathalie e Jacques Louis Pougin vi aprono il Marché de Nathalie, un negozio di frutta, verdura e formaggi; la vicinanza al confine con la Francia e l’afflusso di turisti li spinge a tenere sugli scaffali anche qualche birra (soprattutto trappista) da offrire assieme ai formaggi. L’idea è vincente, e nel giro di un anno l’assortimento in vendita passa da 50 a 150 bottiglie. Sempre più interessati alla birra, Nathalie e Jacques decidono di approfondire la conoscenze degli stili e delle tecniche produttive per meglio poter consigliare i propri clienti; la visita a numerosi birrifici si conclude con l’idea di far produrre una propria birra (la Cuvée de Bouillon) da un birrificio della provincia di Namur. La Cuvée ha un grosso successo di vendite, e convince nel 1997 i due proprietari ad aprire un loro proprio microbirrificio. L’ultimo birrificio a Bouillon aveva chiuso i battenti nel diciannovesimo secolo. Nel frattempo, frutta e verdura spariscono dagli scaffali del negozio per lasciare il posto a circa 250 etichette di birra. In Giugno 1998 nasce ufficialmente Le Marché de Nathalie - Brasserie de Bouillon, con gli impianti produttivi sistemati nel retro del negozio: le due prime birre sono La Médiévale e La Bouillonnaise Brune. Dopo sei anni d'attività, nel 2004 è il momento di affrontare i problemi di capacità produttiva, giunta ormai al massimo ed insufficiente a soddisfare tutta la richiesta del mercato. I locali del birrificio non permettono l'aggiunta di ulteriori fermentatori, e così i coniugi Pougin optano per spostare gli impianti produttivi in uno stabile più capiente, che diventa operativo dal 2005. Da allora si sono moltiplicate le etichette, ed al momento Ratebeer ne elenca circa una sessantina; da notare che il sito ufficiale della Brasserie de Bouillon ne presenta solamente quattro; fra queste manca quella che ci è capitata, ovvero La Noire Fontaine. Ratebeer la classifica come una Schwarzbier, a noi sorge più di un dubbio che si tratti di una bassa fermentazione. Ad ogni modo, è di un bel color ambrato carico con intensi riflessi rubino; la schiuma, molto persistente, è fine e cremosa, di colore beige chiaro. Aroma poco pronunciato ma pulito e molto dolce; pane nero di segale, caramello, cereali, prugna e ciliegia, leggeri sentori di zucchero candito. In bocca risulta meno dolce di quanto il naso lasci temere; corpo medio, carbonazione abbastanza vivace, e consistenza watery. C'è un variegato profilo maltato di caramello, biscotto al burro, pane di segale e qualche traccia di cacao in polvere, non troppo elegante (ricorda il Nesquik) con qualche accenno sciropposo di frutta (uva e prugna). Siamo sempre nel territorio del dolce, ma c'è un bel finale abbastanza secco che ripulisce il palato e lascia un retrogusto abboccato di frutta secca e frutta sotto spirito, appena riscaldato da una leggerissima nota etilica. L'alcool dichiarato è 8%, ma se non leggete l'etichette difficilmente gliene attribuirete più di 6. Birra pulita, dolce ma non stucchevole, di discreta intensità ma non di particolare eleganza in alcuni passaggi (Nesquik, sciroppo di frutta). Formato: 33 cl., alc. 8%, scad. 05/2014, pagata 1,85 Euro (beershop, Belgio).
Nessun commento:
Posta un commento