lunedì 28 ottobre 2013

Van Den Bossche Buffalo Belgian Stout

La gamma delle Pater Lieven è quella che ha dato notorietà al birrificio belga Van Den Bossche, ed è stato da loro preso come punto di riferimento anche in internet: www.paterlieven.be
Il birrificio ha comunque da sempre commercializzato anche la gamma "Buffalo", inizialmente pensata esclusivamente per il mercato americano e successivamente resa disponibile anche in Europa. Una Belgian Ale scura, una Stout, una "belgian Bitter", un paio di invecchiamenti in botte  ed una "Extra White".  Cito per forza questo interessante breve articolo di Alberto Laschi per riassumere la genesi di questo "marchio"; nel 1907 il famoso spettacolo circense americano  Buffalo Bill’s Wild West Show fa una tournée in Europa e fa tappa in Belgio, a Ghent. Anche Arthur Van Den Bossche decide di andare allo spettacolo, assieme a tutti i suoi dipendenti; al birrificio lascia solamente un giovane ragazzo a sorvegliare la sala cottura. L'incaricato non svolge il compito con la necessaria cura, lasciando "cuocere" la birra ben oltre il tempo necessario. Al ritorno Van Den Bossche trova un mosto più caramelloso e tostato del dovuto, ma dopo l'inevitabile arrabbiatura si accorge che il risultato è comunque gradevole. La birra venne ugualmente imbottigliata e venduta con il nome Buffalo, a ricordo dell'evento che l'aveva accidentalmente generata.
La Buffalo Belgian Stout è di un bel color marrone scuro, con un discreto cappello di schiuma beige chiaro, cremoso e persistente. Al naso c'è quasi più frutta (prugne ed uvetta) che "nero", visto che caffè, tostature e sentori di pane nero sono rilegati in secondo piano.  Non è una stout cremosa, ma ha consistenza tra l'oleoso e l'acquoso ed un corpo medio che spingono a berla - anche se non con vigore - di buona lena, piuttosto che a sorseggiarla, anche perché l'alcool è nascosto in modo impressionante. Quasi assenti le tostature, anche in bocca c'è soprattutto frutta, in perfetta coerenza con l'aroma; bisogna attendere quasi gli ultimi momenti della bevuta per avvertire le prime tostature ed il caffè, assieme a qualche note luppolata terrosa e ad un'ancora più lieve acidità. Momento davvero breve, perché il retrogusto è di nuovo fruttato, ed abboccato, con prugna ed uvetta ed un lieve tepore etilico. Molto pulita e molto facile da bere, non offre d'altro canto molta complessità e solidità, a dispetto di un alcool importante (9%). Rimane dolce, forse un po' troppo per chi la cerca digitando nel motore di ricerca la parola "stout".
Formato: 33 cl.,  alc. 9%, lotto 1210 10:44, scad. 11/05/2014.

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