Periodo poco fortunato per le Imperial Stout italiane che stappiamo in questi giorni autunnali; dopo la sfortunata Imperial di Maltus Faber di qualche giorno fa, ecco un altro incontro sfortunato con la Marchè'l Re del (solitamente) ottimo birrificio piemontese Loverbeer guidato da Valter Loverier. Ma procediamo con ordine, con la spiegazione dell'inusuale nome che vi viene data da Valter stesso: "Marchè'l Re è un gioco di carte piemontese e il suo significato è "segnare (marcare) il re". Nei locali dove ancora oggi si gioca non è raro vedere che la consumazione è il caffè con fernet. Questa birra si ispira a quel sapore". Base di partenza è l'altra imperial stout di Loverbeer, l'ottima Papëssa (vedi qui) che viene messa in barrique per dodici mesi con l'aggiunta di spezie; oltre a queste, la ricetta cita tra gli ingredienti malto d'orzo, luppolo, zucchero, avena, caffè (0,3%) e china calissaia (0,1%). Si autodefinisce una IICSS, ossia un'Italian Imperial Coffee Spiced Stout. Edizione 2010. Non è senz'altro l'aspetto il punto di forza di questa birra; marrone scurissimo molto torbido, quasi "paludoso", niente schiuma e nessun pizzo ai bordi del bicchiere. Al naso un mix di profumi abbastanza insolito: più che cuoio ci viene da pensare all'odore di pelle artificiale, china, salsa di soia, alcool, qualche remotissimo sentore di caffè e legnoso. In bocca si presenta completamente piatta, con un corpo medio-leggero.
Nettissimo il profilo salmastro, con salsa di soia a sostituire caffè e tostature. A metà bevuta appare qualche nota acetica ed aspra (frutti rossi), mentre il finale è di nuovo salmastro e molto astringente. Birra molto slegata, priva di retrogusto, che ci limitamo solamente a descrivere. Davvero difficile finire la bottiglia; alla prossima occasione, se mai capiterà.
Formato: 37.5 cl., alc. 8,5%. lotto PMER 02-1111, scad. 12/2016, pagata 7.50 Euro (foodstore, Italia).
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