La Rittmayer Brauerei è il birrificio più antico di tutto il comune di Forchheim; siamo nel sobborgo di Hallerndorf, per la precisione (una ventina di chilometri a sud di Bamberga), dove la omonima famiglia lo fonda nel 1422. Oggi tocca a George Rittmayer portare avanti una tradizione multisecolare, senza però rinunciare all'innovazione. Nel 2012 sono stati infatti inaugurati i nuovi impianti produttivi, nella periferia di Hallendorf, adiacenti ad un altro edificio, sempre di proprietà dei Rittmayer, dove vengono imbottigliate (alla capacità massima di 18.000 bottiglie l'ora) non solo le birre di Rittmayer ma anche di altri birrifici della Franconia. Il nuovo birrificio Rittmayer ha una capacità di circa 35.000 ettolitri l'anno; per assaggiare le birre potete recarvi presso i locali originali del vecchio birrificio, in pieno centro di Hallerndorf (Trailsdorfer Straße 4) o, poco fuori città, alla Kreuzbergkeller che nella bella stagione offre anche, secondo il sito del birrificio, uno dei più bei Biergarten di tutta la Franconia. Ma l'innovazione alla quale accennavamo poco fa non riguarda solamente l'ammodernamento degli impianti produttivi. Accanto ad una ventina di birre prodotte, quasi tutte assolutamente rispettose della tradizione brassicola tedesca, il birrificio propone ogni anno alcune edizioni speciali (Rittmayer Annual Reserve) o maturate in legno (Rittmayer Oak Reserve). Alla prima categoria appartiene questa Annual Reserve Edition #6 2012, commercializzata in una generosa (per gli standard tedeschi) e pesantissima bottiglia da 75 centilitri. Molto ricca d'informazioni e di note gustative l'etichetta, purtroppo tutta in tedesco, che riusciamo a decifrare appellandoci ai ricordi scolastici.
Prodotta con malti Vienna e Pilsner e solamente luppolo Tettnanger. Imbottigliata ad Ottobre 2012, il birrificio ne stabilisce la maturazione ideale due anni dopo, ovvero alla data del "consumarsi preferibilmente entro". Quindi in teoria l'abbiamo stappata con 12 mesi d'anticipo (ci siamo accorti dell'indicazione in etichetta troppo tardi). Ma passiamo alla sostanza: la birra, leggermente velata, è di colore dorato con riflessi arancio. La schiuma è biancastra e cremosa, compatta e croccante, ma non molto persistente. Naso molto fruttato con sentori di arancia e pompelmo, pesca, albicocca, miele acacia ed una leggera nota pepata; aroma fresco e pulito, invitante. Nessun grosso cambiamento al palato: ingresso malnato (biscotto) poi qualche nota di miele ma soprattutto un ritorno della stessa frutta dell'aroma, con una corrispondenza pressoché totale. Ottima pulizia e buona intensità, in una birra che dà il meglio di sè abbastanza fresca, in relazione alla temperatura. Scaldandosi aumenta in dolcezza, con il miele molto più in evidenza, e con il palato che rimane un po' appiccicoso dopo ogni sorso. La chiusura è leggermente amara/erbacea, con qualche nota terrosa e un retrogusto abboccato di frutta gialla. Unica nota dolente riguarda il prezzo, molto poco tedesco; pensavamo di averla pagata cara a causa dei soliti rincari che avvengono sul suolo italico, ma spulciando il sito del birrificio ci siamo accorti che anche in Germania viene venduta intorno ai 19 Euro/litro.
Formato: 75 cl., alc. 6,2%, lotto 2012, scad. 10/2014, pagata 14,90 Euro (fiera, Italia)
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