giovedì 24 ottobre 2013

Evil Twin Soft Dookie

L'originalità nello scegliere i nomi delle proprie birre certo non manca a Jeppe Jarnit-Bjergsø, il fratello "cattivo" (Evil Twin) di Mikkeller. Dopo una birra "gialla" chiamata Cat Piss (piscio di gatto), eccone una - marrone - chiamata Soft Dookie, che potremmo tradurre come un "escremento tenero". Pare che l'ispirazione per il nome di questa birra sia infatti venuta a Jeppe nel cambiare il pannolino al figlio. Viene prodotta in Norvegia, alla Amager, visto che Evil Twin è un birrificio senza impianti: è stata di recente rinominata in modo più gentile "DK" e - se non erriamo - offerta in un formato ridotto (33 cl. anzichè 50) con una diversa etichetta. Scelta che non possiamo che condividere, visto che il mezzo litro di questa "Imperial Vanilla Stout" da 10.4% ci è sembrato decisamente troppo. Se il nome è infatti originale, la sostanza di questa birra ricalca purtroppo il cliché delle Imperial Stout scandinave catramose ed asfalta-palato.
Minaccioso il colore, assolutamente nero, che non lascia filtrare nessuno spiraglio di luce; bellissima anche la schiuma, fine e cremosa, color nocciola, molto persistente. L'aroma è pulito ed elegante: la schiuma regala sentori di frutti di mirtillo, ma basta lasciarla dissipare per trovarsi di fronte agli attesi profumi che il colore della birra annuncia: caffè in grani, cioccolato amaro, tostature e leggera liquirizia. Lasciandola invece scaldare è l'alcool (whiskey) a prendere il sopravvento. 
Ottimo aspetto, dicevamo, ed anche ottimo l'ingresso in bocca: birra morbidissima, molto cremosa, poco carbonata, dal corpo massiccio. I primi sorsi sono davvero appaganti e convincenti, con il palato sommerso da una possente ondata fatta di tostature, caffè e cioccolato amaro, il tutto riscaldato da calore etilico importante. Bene anche l'acidità finale che cerca di alleggerirne per qualche istante il peso, prima che prenda il sopravvento un retrogusto molto amaro (tostato e caffè) e leggermente raschiante, con una marcata nota etilica. Una birra solidissima, quasi masticabile, che ammalia per i primi sorsi ma che poi mostra un grandissimo limite di bevibilità; avvicinandosi alla temperatura ambiente l'alcool non fa sconti e diventa difficile anche solo sorseggiarla con una certa regolarità, trasformando lo stupore dei primi sorsi in una sorta di noia. Adatta forse a serate dal freddo siderale, dove senz'altro questa Soft Dookie saprà riscaldarvi e rincuorarvi. Ma per i comuni mortali che la bevono in casa o al pub, 10 cl. mi sembrano essere la quantità idonea per poter godere appieno di questa imponente birra prima di prendere la strada per andare a casa. A dispetto del nome (Imperial Vanilla Stout), di vaniglia non ne abbiamo trovato traccia.
Formato: 50 cl., alc. 10.4%, scad. 12/2015, pagata 7.80 Euro (beershop, Italia).

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