Il Birrificio Benaco 70 nasce nel 2013 ad Affi, provincia di Verona, sulle colline sottostandi il monte Moscal a pochi chilometri dalle sponde meridionali del Lago di Garda. A fondarlo i coniugi Erica Zovi e Riccardo Costa, rispettivamente con lauree in lauree in Viticoltura ed Enologia e Statistica: tutta colpa di un kit da homebrewing che Erica regalò al marito verso la fine degli anni ’90: un lungo percorso che è sfociato nell’acquisto di un impianto da 10 Hl a cotta della ditta vicentina Impiantinox – Easybrau, quattro serbatoi verticali troncoconici e due celle frigorifere per la fermentazione e la maturazione. Il perché del nome scelto è presto detto: Benaco è l’antico nome latino del lago di Garda, 70 era la somma delle età dei componenti della famiglia al momento dell’apertura del birrificio.
Attualmente l’offerta brassicola si compone di sette etichette disponibili tutto l’anno (Brown Ale, Porter, Helles, India Pale Ale, Honey Ale, Blanche e ColoniAle) più qualche produzione occasionale e stagionale: tutte birre volutamente semplici e facili da bere. “Attualmente lasciamo le acide a chi le sa fare ed il vino ai tanti produttori della Valpolicella che ci circonda” dice Riccardo. “Birre maggiormente alcoliche sarebbero interessanti, ma in controtendenza rispetto a quello che i nostri clienti ci chiedono”. I due coniugi si occupano di ogni aspetto: Riccardo segue la produzione e l’approvisionamento delle materie prime mentre Erica si occupa della parte amministrativa e commerciale. Particolarmente ricca di soddisfazioni è stata la partecipazione all’ultima edizione del concorso Birra dell’Anno 2018: lo scorso febbraio a Rimini sono state premiate Blanche (secondo posto in categoria 24), Helles (prima in categoria 2) e Coloniale (prima in categoria 5).
Adiacente all’impianto vi è lo spaccio e la cosiddetta “taproom”: una piccola cucina e sette spine che occasionalmente ospitano anche qualche altro birrificio. E’ aperta dal martedì al giovedì dalle 16 alle 21 e, venerdì e sabato sino a mezzanotte. Le birre.
Birra di qualità anche sugli scaffali del supermercato, a buon prezzo: possibile? E’ una sfida nella quale mi sono cimentato più volte: Benaco 70 propone da poco nella GDO le proprie bottiglie a 9 euro al litro, prezzo sicuramente interessante se si guarda al costo medio di un litro di birra artigianale nei negozi e nei beershop italiani.
La India Pale Ale si presenta velata e di color ramato/ambrato scarico: la schiuma è piuttosto generosa, compatta ed ha un’ottima persistenza. Profumi di pompelmo, mandarino, arancia e resina anno a formare un’aroma fresco e di buona intensità; il bouquet è gradevole anche se non particolarmente raffinato o definito. La bevuta è un po’ disturbata da qualche bollicina in eccesso e anche a livello tattile la birra potrebbe essere meno pesante. La bevuta è piacevole e priva di difetti ma anch’essa caratterizzata da poca finezza: caramello, biscotto e un breve passaggio agrumato anticipano un finale amaro resinoso e pungente di buona intensità nel quale l’alcool (7%) dà il suo contributo senza fare sconti. Una IPA abbastanza secca ma un po’ ruvida, ancora da sgrezzare e raffinare, comunque una proposta positiva soprattutto per chi sta muovendo i primi passi nel mondo dell’artigianale e non ha aspettative particolarmente elevate.
La Porter di Benaco 70 è di un bel color ebano scuro illuminato da riflessi rossastri: cremosa, compatta e dalla trame fine, la schiuma mostre buona ritenzione. Orzo tostato, qualche estero fruttato (bosco), accenni di caffè: al naso c’è il minimo indispensabile. Al palato ci sono invece troppi alti e bassi in un percorso che parte con una buona intensità per poi scivolare in pericolosi abissi acquosi. Caramello, tostature e fondi di caffè vengono quasi portati via da un’ondata acquosa che ripulisce il palato ma annulla anche il gusto: la porter si spegne improvvisamente per poi tornare timidamente in vita in un retrogusto di caffè e tostature che non brilla di eleganza. Gusto ed acqua sembrano quasi viaggiare su due binari paralleli, senza coesione. Nessuno si aspetta una bomba da una porter “sessionabile” (4.5%) ma gli esempi di birre “con poco alcool e tanto gusto” (semplificando) non mancano e qui il risultato è davvero molto mediocre: spiace dirlo ma, anche in assenza di difetti o off-flavours, il lavoro da fare su questa bottiglia è davvero tanto.
Nel dettaglio: India Pale Ale, 33 cl., alc. 7.0%, IBU 60, lotto 18219, scad. 01/12/2019, prezzo indicativo 2.99 Euro (supermercato)
Porter, 33 cl., alc. 4.5%, IBU 32, lotto 18254, scad. 01/02/2020, prezzo indicativo 2.99 Euro (supermercato)
NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.